Sarà un Natale al comando per il Cagliari: all'Arechi, nel posticipo della ventesima giornata di Serie B, i rossoblù superano 2-0 la Salernitana. I ragazzi di Rastelli firmano il sorpasso in classifica ai danni del Crotone portandosi a quota 43 punti. A decidere la sfida sono il gol di Giannetti nel primo tempo e il diagonale di Tello nella ripresa: dopo la rete del colombiano scoppia il 'far west' in campo e piovono insulti dalla curva granata.
Si parte senza Donnarumma, al suo posto Gabionetta, e Melchiorri (febbricitante), sostituito da Giannetti. La Salernitana scende in campo tarantolata: nei primi cinque minuti il Cagliari non esce dalla sua metacampo, sbanda e serve uno Storari perfetto per resistere all'assalto granata. Col passare dei minuti Di Gennaro e compagni iniziano a prendere le redini del gioco. Ne esce un match spettacolare, giocato a viso aperto e ritmi vertiginosi: Gabionetta, Coda, Sau e soprattutto Munari sfiorano il vantaggio. Che arriva alla mezz'ora, per i sardi e con merito: Di Gennaro innesca Barella che inventa per Giannetti, bravo a fulminare con grande freddezza Terracciano per lo 0-1 (sesto centro in questo torneo). Due minuti dopo Di Gennaro scarica un siluro che centra in pieno la traversa. Si va al riposo con gli ospiti in vantaggio.
Tanto interessante il primo tempo quanto spezzettato e al di sotto delle aspettative il secondo: i cambi e le tantissime ammonizioni (saranno nove a fine gara, con quattro rossi!) fanno scemare il ritmo di gara. Il Cagliari tuttavia sembra navigare con il pilota automatico: le ottime prove di Barella e Ceppitelli si elevano sopra la media. All'84 la svolta: Cerri controlla spalle alla porta e scarica per Tello che s'inventa uno splendido diagonale mancino che vale lo 0-2. Dopo il raddoppio saltano i nervi alla Salernitana e inizia una clamorosa caccia all'uomo nei confronti del colombiano, costretto a scappare a centrocampo inseguito da Rossi. La sua colpa? Esultare sotto la curva granata, alla quale per altro non ha rivolto gesti o sguardi. Pairetto cerca di calmare gli animi cacciando Tello e Rossi, ma l'atmosfera è incandescente e piovono insulti dalle tribune. Arrivano i rossi anche per Sciaudone e Melchiorri (dalla panchina) ma il risultato non cambia. Al triplice fischio si abbandona il 'far west' e si torna alla realtà.