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La Reggina vince in rimonta sul campo del Gubbio e inguaia Pecchia. Il 3-1 esterno degli amaranto giunge in rimonta grazie a Campagnacci e Ceravolo, che ribaltano il vantaggio di Mendicino. Il quarto stop consecutivo degli umbri potrebbe costare caro al tecnico laziale, in odore di esonero.
Nel primo tempo la Reggina crea e distrugge. Campagnacci e Bonazzoli nel primo quarto d'ora prendono di mira Donnarumma, bravissimo ad opporsi. Soprattutto al 13' sul colpo di testa dell'ariete amaranto. Un episodio decisivo, perché sulla capocciata Bonazzoli prende un colpo in testa da Benedetti che gli procura una ferita profonda. Il capitano proverà a restare in campo, ma il dolore lo costringerà ad uscire. Il Gubbio, superati i pericoli, cresce e al primo vero affondo passa: su una palla vagante in area Mendicino controlla e batte con il mancino, diagonale rasoterra che s'infila sul palo lontano. Con Ceravolo la Reggina reagisce, ma Donnarumma è sempre attento.
Nel secondo tempo sono gli umbri a fare la partita, con gli amaranto in difficoltà in fase di costruzione. Breda inserisce il terzo attaccante, Ragusa, e gli ospiti cambiano marcia: al 67' pari di Campagnacci, che appoggia con il piatto destro l'assist prelibato di D'Alessandro. Pecchia risponde mandando in campo Ragatzu e prova a vincere la partita. E, almeno in un primo momento, Mendicino e Ciofani tengono in apprensione la linea difensiva della Reggina.
Quando il match sembra incanalato sull'1-1, sale in cattedra Ceravolo: all'82' si accentra e batte con l'interno destro. Donnarumma ribatte e l'ex Atalanta insacca il tap-in. Quindi a tempo scaduto il tris: sombrero a Donnarumma e facile appoggio in rete. Una doppietta che consola Breda e proietta i calabresi nelle zone alte della classifica. Il Gubbio, che schierava nell'undici titolare ben 6 ragazzi nati dal 1990 in poi, manca ancora il primo punto in cadetteria, e non è esclusa una rivoluzione tecnica. A partire da Pecchia.