Vincere il campionato con ben quattro giornate di anticipo: "Nessuno se lo aspettava a inizio stagione, se lo avessi promesso mi avrebbero dato del matto" spiega con orgoglio Fabio Massimo Conti, direttore generale della Fermana da quattro anni nonché uno degli artefici di questo straordinario 2016/2017. Un'annata che ha riportato il club gialloblù nei professionisti dopo ben undici anni di passione, dopo diversi tentativi di risalita: ma ora è tempo di festeggiamenti, il pareggio del Matelica ha consegnato ai canarini la promozione e il match con il Romagna Centro è stato il semplice contorno di una festa incredibile, che è durata fino all'alba seguente riempiendo le strade della città.
"Io stesso devo recuperare le forze, ho ancora degli arretrati - sorride Conti - in città, dopo la partita, ci aspettava la tifoseria organizzata e pure gli altri appassionati, tutta Fermo si è stretta attorno alla squadra. C'erano migliaia di persone, il coronamento di una stagione magnifica: tutto questo ci riempie di orgoglio, dopo un cammino straordinario".
- Anche perché il girone F vedeva ai nastri di partenza tante pretendenti al trono...
"Esatto, non era facile arrivare davanti a tutti: il Matelica era una corazzata e indubbiamente era la più accreditata a inizio torneo, ma c'erano anche squadre come San Marino, Campobasso, San Nicolò, Vis Pesaro: tutte formazioni quotate che negli ultimi anni hanno sempre disputato i playoff".
- Playoff che, lo scorso anno, non erano andati bene per voi.
"Già, quell'eliminazione contro il Fano la ricordiamo ancora anche se in Serie D gli spareggi valgono solo per finire davanti nella graduatoria per un eventuale ripescaggio. Questo è un campionato molto duro, solo la prima viene ammessa in Lega Pro e inoltre c'è l'obbligo di schierare sempre almeno quattro giovani, contemporaneamente: per questo motivo, in rosa bisogna averne almeno 8-10 dello stesso livello e gestirli non è facile, tanti sono al debutto in questa categoria e vanno ancora scuola. Nel nostro caso è stato determinate il lavoro di mister Flavio Destro".
- Appunto, mister Destro: è lui il vostro segreto?
"Certo, ha saputo portare nel gruppo una grande cultura del lavoro: è questa la cosa che mi ha impressionato di lui quando l'ho scelto lo scorso anno. Era arrivato a otto partite dalla fine e con lui ne abbiamo vinto sette".
- Resterà anche il prossimo anno?
"I risultati ci sono stati e a livello umano non si discute: per cui credo sulla sua permanenza non ci saranno problemi".
- Anche perché la Fermana, con questi grandi risultati, è tornata a riempire il Recchioni come ai tempi della Serie B...
"Infatti, abbiamo riacceso l'entusiasmo di questa grande piazza: pure nelle gare in trasferta c'erano sempre molti tifosi a sostenerci. Il presidente Umberto Sironi, insieme ai suoi collaboratori, ha costruito una struttura vincente, puntando molto sulle risorse umane".
- Che si farà il prossimo anno in Lega Pro? Avrete anche dei derby molto sentiti...
"Come quello contro la Sambenedettese: derby a parte, cercheremo di ripartire dallo zoccolo duro di questa stagione, pur sapendo che la Lega Pro è un torneo molto differente. Le cose sono molto cambiate rispetto al 2005/2006, l'ultima volta della Fermana nei professionisti: forse il livello tecnico si è un po' abbassato, ma a livello agonistico ed ambientale la faccenda sarà più dura".