Bufera nel girone H di Serie D: dopo la vittoria della capolista Trastevere in casa del Madrepietra Daunia (0-2 il finale) è successo di tutto tra le due società, che si sono accusate ripetutamente di fatti alquanto gravi e spiacevoli.
Nell’immediato dopo gara i dirigenti del Trastevere hanno dichiarato di essere stati aggrediti da “certe persone vicino alla Società del Madrepietra che durante tutta la partita non hanno fatto altro che alimentare odio nei nostri confronti. Una selva di insulti e minacce a ogni azione andata male per loro o a ogni decisione arbitrale”, come affermato dal vicepresidente dei capitolini Bruno D’Alessio. Immediata la reazione della società blugranata ch,e oltre a respingere tutte le accuse ritenute false, ha scritto su Facebook: “il pubblico di Apricena, alquanto "insospettito" dalla conduzione arbitrale, ha protestato si, ma sempre nei limiti della decenza e dell'educazione. Ormai è di "moda" tacciare le squadre pugliesi come aggressive e pericolose ma dal canto nostro lasciamo parlare tutte le squadre che son venute a farci visita al Madrepietra Stadium di Apricena, a testimonianza dell'accoglienza e della disponibilità che mostriamo a qualsiasi compagine avversaria”.
Ma non è finita qui, perché poche ore più tardi Corrado Del Giudice (ds della Madrepietra Daunia) ha lanciato accuse pesantissime verso il Trastevere, gli arbitri e tutto il sistema. “È davvero difficile trovare le parole per descrivere le sensazioni e i pensieri che affliggono la mente della società, dei tesserati, dirigenti, tifosi, di una città intera dopo quanto è accaduto nella partita disputata oggi contro la "raccomandata" Trastevere. Da tempo siamo oggetto di continue ingiustizie, prevaricazioni e violenze, a volte anche più che verbali, da questi pseudo-arbitri che per assecondare eventualmente quanto si decide, probabilmente, nelle stanze di qualche palazzo ha deciso che la nostra squadra dovrà retrocedere a tutti i costi. Trattati a "pesci in faccia" della terna arbitrale, da un fantomatico commissario di campo voluto dal Trastevere che probabilmente pensava di venire a giocare in Africa, che metteva legge anche alle forze dell'ordine. Che il Trastevere deve vincere il campionato lo sanno anche le pietre perché lo ha già deciso qualcuno da tempo, ma è inconcepibile che si debba distruggere la dignità di una intera città per questi episodi che, oltretutto, irritano e violentano la mente di chiunque per passione si reca da mesi al Madrepietra Stadium. Caro arbitro, commissario e altri nascosti, dopo questa ferita mortale inferta alla nostra dignità abbiamo deciso di ritirare la squadra così evitiamo di subire per altre otto domeniche umiliazioni”.
E’ poi arrivata la replica di Luigi Betturri, presidente del Trastevere: “le intemperanze dei tifosi e dei dirigenti del Madrepietra, benché non civilissime, possono rientrare in un contesto di concitazione di un finale di una partita di calcio. Dispiace però sapere che gli amici del Madrepietra, che vogliamo considerare tali, abbiano annunciato l'intenzione di ritirarsi dal Campionato, e questa Società auspica per un ripensamento a una siffatta, estrema decisione. Ma il Trastevere Calcio non ammette in alcun modo che la Società possa essere fatta oggetto di insinuanti accuse o becere calunnie in quanto le stesse verranno certamente perseguite nelle opportune sedi”.