L'Inter supera in rimonta la Lazio e torna al secondo posto in classifica. Il 2-1 in rimonta è frutto di una partita pazza, che il team ospite crea e distrugge e che i nerazzurri vincono con il cuore e i polmoni.
Il primo tempo è letteralmente a due facce: quella di Zarate, geniale ideatore di gioco su tutto il fronte offensivo; e quella di Sneijder, che si prende in spalla i nerazzurri, disordinati e inconcludenti. La Lazio è perfetta fino al 24', ovvero fino a quando l'argentino trasforma il penalty che si era procurato e nella cui occasione Morganti espelle Julio Cesar. Poi inspiegabilmente si ritrae nella propria metacampo, consentendo all'Inter di reagire. Su un contestato fallo di Bresciano su Eto'o al limite, l'olandese aggiusta il piede e infila Muslera, che forse avrebbe potuto fare di più. Il Meazza si ravviva e i nerazzurri si caricano, con l'eterno Zanetti a far da condottiero.
Nella ripresa è la Lazio a premere con insistenza, sulle ali dell'incontenibile Zarate. Ma è l'Inter a passare: lancio apparentemente innocuo di Zanetti, Biava scivola da solo ed Eto'o s'invola verso Muslera. Dribbling secco e appoggio nella porta sguarnita. E' il 53' e ci sarebbe tutto il tempo per pareggiare: gli ospiti premono e Dias mette fuori da un metro e mezzo sull'assist di Ledesma. I piani di Reja si complicano quando Morganti - tra i fazzoletti bianchi stile panolada dei tifosi nerazzurri - espelle Mauri per un presunto fallo di reazione su Nagatomo. L'Inter acquista fiducia e trema soltanto quando Kozak centra la traversa. Nel finale Maicon ed Eto'o hanno l'occasione del tris, ma sbattono su Muslera.
Il fischio finale premia i nerazzurri, mai domi nonostante l'acido lattico nei muscoli. La Lazio esce da San Siro con enormi rimpianti ma con un quarto posto ancora stretto tra le mani.