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Emozioni a raffica al Granillo. La Reggina supera 4-2 il Pescara e conquista la seconda vittoria consecutiva. Una partita apparentemente chiusa sul 3-0 e poi ripresa dagli abruzzesi, dipinti a immagine e somiglianza di Zeman. Il rigore finale di Ceravolo consegna i tre punti agli amaranto, più equilibrati e concreti.
Nel primo tempo il Pescara fa la partita, la Reggina i gol. Immediato il vantaggio amaranto: il solito Emerson batte il calcio di punizione da destra, Missiroli devia di testa nell'area piccola e batte Anania. L'errore in fase di marcatura non demoralizza il Pescara, privo di Capuano e Romagnoli. Insigne al 5' si divora il pari con il destro, qualche minuto dopo annullata per fuorigioco la rete di Sansovini. Gli abruzzesi attaccano a testa bassa, i calabresi piano piano arretrano il baricentro. Immobile e Verratti macinano gioco, Zanon e Balzano sono due ali aggiunte. L'orientamento spregiudicato dell'undici di Zeman apre le porte al contropiede amaranto. Una prateria consente a Campagnacci al 42' di stoppare il lancio di Rizzo e infilare Anania.
Nella ripresa stesso copione: gli ospiti premono, la Reggina segna. Bonazzoli si traveste da assist-man e serve in verticale Missiroli, che con il destro infila il tris. E' il 62' e il match pare chiuso. Zeman inserisce Maniero e Giacomelli e il Pescara acquisisce nuova forza: Maniero subisce il fallo da cui scaturisce la pennellata su punizione dell'ex Cascione, che per rispetto verso i tifosi amaranto non esulta; e poi è lesto a ribadire in rete la ribattuta di Kovacsik sul sinistro di Insigne. Proprio quando il Granillo sospira di paura, ecco l'indiavolato Ceravolo che conquista e trasforma un calcio di rigore. E' il 4-2 che spegne definitivamente gli abruzzesi. Undici gol fatti, dieci subiti: il solito Zeman. La Reggina in attesa del posticipo sale al terzo posto, appena sopra il Pescara. Due squadre che promettono altro spettacolo.
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