Sospensione per l'intera squadra, allontamento forzato dei due tecnici coinvolti in quella che secondo loro era una goliardata e denunce penali: è il bilancio degli ultimi giorni delle giovanili della Lokomotiv Lipsia, e in particolare dalla squadra Under-15 della formazione che un tempo faceva parte della Germania dell'Est e attualmente milita nella Regionalliga Nordost (4a serie tedesca). Una formazione che negli anni '80 ha vissuto dei giorni di gloria, sfidando il Napoli nella Coppa UEFA vinta con Bianchi e Maradona (nel 1988-89) e arrivando alla finale della Coppa delle Coppe nel 1986-87 (sconfitta contro l'Ajax), ma anche affacciandosi in Bundesliga dopo la riunificazione tedesca e fallendo miseramente nel 2003 per le precarie condizioni economiche del club. La Lokomotiv Lipsia è ripartita dall'ultima serie ed è arrivata nella Regionalliga, dove staziona al 7° posto in classifica, ma nei giorni scorsi è stata colpita dal già citato scandalo.
I ragazzi del 2003 e del 2004 si sono scattati una foto nella quale fanno il saluto nazista, e sono arrivati a scambiarsela su Whatsapp più volte finchè non è finita tra le mani di un dirigente, che ha deciso di intervenire e sospendere l'intera formazione. Stop alla carriera di 19 ragazzi provenienti da quattro paesi diversi (la Loko ha 250 tesserati di 22 nazioni differenti) fino al termine della stagione, e licenziamento in tronco per i due tecnici della squadra: l'allenatore e il suo vice avrebbero infatti incentivato i ragazzi a scattare la fotografia incriminata, e Sebastian M. (tecnico in seconda) è stato denunciato dal club per apologia e non potrà più mettere piede nel centro sportivo della Lokomotiv. Il presidente del club, Thomas Lowe, ha espresso tutto il suo shock per la vicenda e biasimato i ragazzi, che ''hanno commesso un errore gravissimo e vanno riportati sulla retta via'': la Lokomotiv li ha infatti iscritti a un corso a tema ''storia e ideologia'' per far capire loro lo sbaglio e rieducarli affinchè le nuove generazioni non commettano nuovamente gli errori del passato. E intanto nell'ex Germania dell'Est cresce la preoccupazione per il nuovo episodio di neonazismo: nei mesi scorsi la società aveva espulso dallo stadio vari tifosi con tendenze neonazi, soprattutto dopo che un gruppo di ultrà aveva tappezzato la città con le figurine di Anna Frank che vestiva la maglia del Chernie Lipsia, club rivale. Perchè tutto il mondo è paese, e non solo i tifosi della Lazio si lasciano andare a simili scempiaggini.