"Questo è solo l'inizio, ho ancora tanta strada da fare". Così il giovane David Cournooh, definitivamente consacratosi sul palcoscenico nazionale dopo la partita di domenica sera tra la sua Montepaschi Siena e l'Acea Roma. Il ragazzo, nato a Villafranca di Verona ma di origini ghanesi, è stato il vero protagonista dei biancoverdi e con i suoi 21 punti, frutto anche di 5 triple su 7 tentate, ha fatto dimenticare a compagni e tifosi l'assenza di Daniel Hackett.
In un'intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Cournooh ha parlato del suo ritorno a Siena e del rapporto con l'allenatore: "Sono tornato alla Mens Sana quest'estate dopo l'esperienza in Lega2 a Casale perché coach Crespi, che mi allenava lì, mi ha spinto a tentare questo salto. Amo le sfide e meritarmi un posto a Siena è uno stimolo importante". Sulle sue origini ghanesi e sull'accoglienza riservatagli nei palazzetti italiani Cournooh si dice sereno: "Non ho mai avuto problemi di integrazione. Certo il razzismo esite e qualche 'negro' ogni tanto c'è scappato, ma nel basket, rispetto al calcio, l'ambiente è molto diverso". Guai però a paragonarlo ad Hackett, la vera stella di Siena: "Io il nuovo Daniel? Non ancora, ho molta strada da fare e poi io non mi farei mai crescere i capelli come lui".
Cournooh, che in questa stagione sta viaggiando a 6.8 punti di media a partita in quasi 16 minuti di utilizzo, con ottime percentuali al tiro: 42% da 2, 50% da 3 e addirittura 90% ai liberi, si dimostra un giovane interessantissimo e con la testa ben piantata sulle spalle, tanto da anticipare i consigli del coach: "Dopo la partita Crespi si è congratulato con me e mi ha dato il 5 ma so già che nella sua testa stava pensando: 'Ok, bene. Ma adesso volta pagina e allenati duramente per la prossima partita'".