Il sisma che ha devastato il Giappone potrebbe avere conseguenze sulla produzione dei costruttori nipponici del Motomondiale. "Sono stati consegnati i pezzi necessari per le prime due gare in Qatar e Jerez - spiega Shunei Nakamoto, vicepresidente della Honda Racing Corporation (HRC) - se la situazione in Giappone non cambia, saremo costretti a rivedere i nostri programmi".
Alla Yamaha la situazione sembra migliore. "Nel nostro reparto corse in Giappone l'attività è quasi normale - è il commento di William Favero, portavoce di Yamaha Motor Racing - in questo momento non ci aspettiamo che l'attività della MotoGp venga in qualche modo colpita dalla situazione".
Il materiale dei team giapponesi per le gare europee arriva soprattutto dall'Europa: Belgio per la Honda, Italia per la Yamaha e Gran Bretagna per la Suzuki. Ma in ballo c'è anche la fornitura di pneumatici da parte della Bridgestone. "Ciò di cui abbiamo bisogno per le prime sei gare dell'anno è stato consegnato o è in viaggio via nave" dice Thomas Scholz, che coordina l'attività di fornitura dei pneumatici Bridgestone dalla città tedesca di Speyer. Il problema riguarda la fornitura di circa 700 gomme da gara la cui fabbricazione avviene a Tokyo: "Per questi pneumatici speciali usiamo mescole lavorate con macchine che abbiamo solo a Tokyo" sottolinea Scholz.
La produzione delle case nipponiche è rallentata dai ripetuti black-out energetici che ancora si registrano in Giappone. La Dorna, che organizza il Motomondiale, ha già deciso di rinviare il Gran Premio in programma a Motegi dal 24 aprile al 2 ottobre.