Guarda la fotogallery della gara
Può capitare che una fotografia racconti molto di più delle parole. Capita nella vita quotidiana, persino sui social, capita - eccome - alle Olimpiadi. E c'è un'immagine, oggi, che racchiude in sé tutta questa emozionante finale della staffetta dei 3000 metri short track a Sochi. Ci sono le italiane e le cinesi, ci sono i volti che si incrociano, c'è una storia di drammi e gioie che si alternano nel giro di un istante. Perfetto.
Ecco si può partire da qui per raccontare cosa è successo oggi all'Ice Skating Palace in Russia. Dall'urlo di Arianna Fontana alla bocca digrignata delle cinesi. Perché la gara non è finita al traguardo e la decisione dei giudici ha ribaltato il verdetto. E' un grido da brividi quello che fanno partire le azzurre, è un silenzio assordante quello delle orientali. Il tutto dopo una finale in cui le italiane Arianna Fontana, Lucia Peretti, Martina Valcepina e Elena Viviani - vanno citate e scandite bene tutte, una ad una - hanno tentato di impostare la loro gara come avevano provato e riprovato. Quella che doveva essere - commenteranno gli allenatori al termine - una prova con uno sprint finale per superare con Arianna e Martina (le velociste) anche le coreane e le cinesi.
E invece capita quello che non deve capitare, che però a queste Olimpiadi è già capitato e - evidentemente - tanto male non porta. Nel corso di un cambio a metà gara Arianna vola e cade sul ghiaccio dopo un contatto con una coreana. La gara di fatto è compromessa, ma nel cadere la Fontana tocca in qualche modo la compagna (passaggio necessario per dare il via a un altro componente della squadra) e le italiane riescono a chiudere la gara, spingendo al massimo, ma arrivando quarte. Davanti ci sono Corea del Sud, Cina e Canada.
C'è delusione e rabbia, Arianna vorrebbe la squalifica delle coreane che le hanno ostruito il cambio e provocato la caduta. Sono attimi in cui si ripone via la bandiera tricolore. Fino a quel benedetto istante. Cinesi e italiane sono in tre metri quadrati a bordo pista. Il tabellone mostra il verdetto dei giudici: penalità Cina, Italia di bronzo.
E' delirio azzurro. Dagli spalti gli italiani presenti - più che altro famigliari e amici - esplodono. Anthony Lobello, futuro sposo della Fontana, urla di gioia. Si può riprendere la bandiera. Sventola il tricolore, ce l'hanno fatta. Arianna Fontana mette a segno un triplete storico: dopo l'argento e il bronzo individuali nei 500 e nei 1500 metri, conquista così la terza medaglia personale a Sochi 2014 e la sua quinta olimpica in carriera; a soli 23 anni.
L'Italia supera il bottino di podi di Vancouver ma ancora è senza ori. Intanto si gode la gioia di queste ragazze semplici, dalla Valtellina, che - come racconta Lucia Peretti - hanno incominciato a pattinare "perché a Bormio non è che c'è molto da fare". Che in un secondo hanno visto cambiare i loro destini, le loro carriere. I loro sacrifici.
Foto di Augusto Bizzi