In Spagna al Boxam l’Italia torna a casa con un poker d’oro.
Renzini deve scegliere gli azzurri per Busto Arsizio al Boxing Qualifying verso i Giochi.
di Giuliano Orlando
Emanuele Renzini, responsabile della nazionale azzurra con i tecnici Riccardo D’Andrea, Sumbu Kalambay, Massimiliano Alota e dal fisioterapista Pierluigi Pantini sono rientrati in Italia da La Nucia (Spagna), dove si è svolto il Boxam, ultimo test prima del torneo di qualificazione per i Giochi di Parigi, fissato a Busto Arsizio (MB) dal 4 all’11 marzo, con un poker d’oro, conquistato da Federico Serra (54), Diego Lenzi (+92), Sirine Charaabi (54) e Alessia Mesiano (60). Non male per una rassegna con 30 nazioni presenti e oltre 200 atleti sul ring. Tra questi nomi titolati a livello assoluto. La Spagna si è presentata con 28 pugili, Kazakistan, Inghilterra, e Polonia con 12, India e Kirkisistan 11, Messico e Ungheria 10, Italia e Portogallo 9. Oltre ai quattro azzurri che hanno vinto il titolo, hanno preso parte al torneo Francesco Iozia e Michele Baldassi nei 57, Gabriele Guidi Rontani e Salvatore Cavallaro nei 71. Tra le azzurre, Angela Carini (66) ha perso dalla belga Oshin Derieux, 36 anni, professionista dal 2016, con un record di 19 successi, al quinto posto al mondo nei superleggeri, dietro a Taylor (Irl), Cameron (G:B.), Worthington (G.B.) e Mosslely (Fra). Qualificata a Cracovia per i Giochi di Parigi, seconda dietro la turca Surmeneli, oro a Tokyo e iridata 2019-2022.
Ad Assisi, Renzini ha fatto il bilancio del torneo facendo intendere quali saranno le scelte, pur senza fare i nomi delle quattro titolari femminili e dei cinque maschi che combatteranno a Busto Arsizio.
“Il torneo spagnolo rappresentava l’ultimo test prima delle qualificazioni. Dalla prossima settimana ho convocato, oltre ai reduci del Boxam, altri atleti per completare la fase definitiva in proiezione Busto Arsizio. Tra le atlete Giordana Sorrentino (50), Irma Testa (57), Melissa Gemini e Jessica Galizia (75), tra gli uomini Gianluigi Malanga (63,5) Salvatore Cavallaro (80) e Aziz Abbes Mouhidiine (92), i tecnici presenti in Spagna ai quali si aggiungono Eugenio Agnuzzi, Laura Tosti, Patrizio Oliva, Gennaro Moffa, Emanuele Agati, Vincenzo Zarbo e Mattia Tanci. Tutti i convocati lavoreranno nelle ultime fasi di sparring, quindi inizierà la fase di scarico, avendo esaurito la parte sia di potenziamento che la punta della condizione, in modo da arrivare a Busto al top della condizione”.
Soddisfatto del risultato finale in Spagna?
“Sui vincitori nessun dubbio. Serra ha disputato un torneo a dir poco straordinario, battendo avversari fortissimi, in particolare lo scozzese Cullen, dalla boxe sfuggente e il portoghese Cardoso, forte e scorretto, dai colpi pesanti. Nei 57 erano in lizza Baldassi e Iozia. Il primo ha perduto dall’inglese Trowbridge, che era alla sua portata, confermando la mancanza di concentrazione lungo il match, che gli costa spesso il risultato. Iozia nei quarti ha lottato alla pari col gallese Owain, come conferma il 3-2, che ha poi vinto il titolo a spese del messicano Bonilla il favorito della vigilia. Nei 71 Guidi Rontani dopo un primo round perfetto contro il kirkiso Syrgak, ha rallentato nel secondo, pagando anche una ferita, finendo sconfitto 3-2. Vista la giovane età e i margini di miglioramento potrebbe diventare il medio del futuro. Salvatore Cavallaro ha disputato una buona prova contro l’uzbeko Khavasbek, largo vincitore del torneo che lo sovrastava in esperienza e forza, dimostrando un continuo progresso. Detto di Serra, faccio i complimenti a Lenzi (+92) che ha battuto l’inglese Orie il favorito del torneo e spedito KO il polacco Tuta con un destro bomba. In finale il francese Djamili ha dato forfait, ritenendo pericolosa la sfida con l’azzurro, dopo aver rischiato in semifinale il botto con Latypov del Bahrain. Le due azzurre Charaabi (54) e Mesiano (60) hanno vinto con pieno merito, quindi meritano l’opportunità per i Giochi, dove combatteranno per la promozione a Parigi, come farà Malanga nei 63.5”. Mentre nei 75 kg. femminili debbo scegliere tra la Gemini e la Galizia”.
Questo vuol dire che Rebecca Nicoli resta fuori?
“Purtroppo e lo dico con rabbia e malincuore, ritenendo la Niccoli un talento assoluto. Nonostante fosse partita da titolare, nonostante mi fossi raccomandato di stare attenta al peso, che aveva raggiunto agli assoluti di Chianciano in Dicembre, a pochi giorni dalla partenza per la Spagna era a 64 kg. Non solo, i test medici (metabolismo, forza e reattività) davano risultati decisamente mediocri. Rebecca mi ha chiesto di partecipare a 63 kg. ma ho rifiutato, ritenendo che doveva gareggiare nei leggeri, come ha fatto la Mesiano, che si è allenata con ostinazione e dedizione, senza mai protestare per il ruolo o altro ed è stata premiata vincendo il torneo. Che al meglio Rebecca possa risultare vincente, sono il primo a confermarlo, ma deve esserlo al momento giusto. Purtroppo da tempo le manca questa voglia del sacrificio per arrivare al top e se non sudi e soffri anche se hai talento trovi sempre qualcuna che ti supera. Era già successo a Cracovia, che al momento non aveva raggiunto il peso, sia pure con la scusante dell’infortunio alla mano. E la Mesiano che, non dimentichiamo ha vinto nel 2014 il titolo mondiale ed è salita su podio agli europei, quindi una campionessa vera, nell’occasione partita da riserva era poi andata in Polonia. Stavolta Rebecca aveva il tempo per restare nel peso, invece non lo ha fatto. Forse ha altri pensieri, che la distolgono dalla concentrazione, ma questo non va bene. Ci sono ragazze come Giordana Sorrentino che combattono in una categoria inferiore a quella naturale, ma lo fanno consapevoli di arrivare in alto e vengono premiate. Loro vivono esclusivamente per la boxe, consapevoli di far parte della nazionale. Mi spiace per Rebecca, ma non potevo fare altro”.
Resterà ad Assisi?
“Questo dipende dalle FFOO, essendo una poliziotta. Potrebbe andare a Spinaceto, dove può proseguire ad allenarsi. Dovrebbe farlo da subito, per avere l’opportunità di tentare a Bangkok in Thailandia a maggio il pass per Parigi. Per ottenerlo deve soffrire, essere feroce con sè stessa, e arrivare al meglio in tempo e non all’ultimo giorno con valori allarmanti. Ha 23 anni, l’età giusta per salire in alto. Un vero peccato, se penso che solo un paio di anni addietro era una tigre, si allenava con determinazione e pesava sotto i 60 kg. stabilmente. Poi qualcosa è cambiato e si sta facendo male da sola. Mi auguro che questo le serva, Nessuno la boicotta, semmai il contrario. Ma se vuole la fiducia, deve dimostrare di meritarla. La boxe è uno sport serio e io esigo che atleti e atlete salgano sul ring al meglio e non al 50% del valore. Sarei un pessimo maestro agissi così e farei del male a loro”. Giuliano Orlando