Lo Sporting non si dà pace, e ormai sembra vivere momenti di puro e assurdo autolesionismo. Dopo il caos sul campo, che ha portato i Leoes a perdere in extremis la qualificazione in Champions League e ad essere sconfitti nella Taça de Portugal dal Desportivo Aves, è arrivata l'aggressione dei tifosi ad alcuni giocatori: parte dello spogliatoio ha approfittato della situazione per mettere il club in difficoltà e presentare la domanda per rescindere unilateralmente il contratto, che andrà ratificata dall'UEFA e dal Tribunale del Lavoro Portoghese prima di poter trovare una nuova squadra. Di fatto, i vari Podence, Bruno Fernandes, William Carvalho, Dost, Acuna, Battaglia e Gelson Martins (oltre al neoacquisto Raphinha, che ha subito chiesto la rescissione) sono dunque rimasti fermi, mentre Rui Patricio ha sfidato la sorte firmando subito col Wolverhampton: parliamo di sfidare la sorte perchè, qualora eventuali ricorsi dello Sporting venissero accettati da UEFA/TAS e/o le rescissioni non dovessero essere ratificate, i club che andranno ad acquistare i giocatori dovranno pagare degli indennizzi (la clausola rescissoria?) o delle multe. Nel mentre, però, si consumava il ribaltone societario: il presidente Bruno de Carvalho (baluardo del no ai fondi d'investimento e alle commissioni-monstre agli agenti), che secondo parte del board dirigenziale era sotto l'effetto di un malocchio e non agiva coscientemente, è stato destituito col 71% dei voti dei soci.
Lo Sporting si trova dunque senza presidente e con la società affidata al Consiglio Direttivo fino alle elezioni fissate per l'8 settembre 2018, con la squadra in subbuglio e il solo acquisto di Emiliano Viviano, e anche senza allenatore. Una notizia, quella riportata da Record, che ben rispecchia il caos attuale all'interno del club: Sinisa Mihajlovic sarebbe già stato allontanato dallo Sporting a soli otto giorni dalla firma del contratto che l'avrebbe legato ai biancoverdi per i prossimi tre anni. Il motivo è presto detto: Mihajlovic (che ha chiesto Viviano) rappresenta l'ultima scelta di Bruno de Carvalho, e il nuovo board lo ha allontanato per inseguire verosimilmente un tecnico portoghese. Il cavillo giuridico che è stato usato per allontanare Sinisa a soli otto giorni dalla firma è il cosiddetto periodo di prova di 15 giorni presente in ogni contratto da tecnico per una questione burocratica, ma mai esercitato realmente dalle società: lo Sporting l'ha sfruttato per invalidare il contratto, e ora Mihajlovic avrebbe chiesto 2mln di risarcimento danni che dovrebbero venirgli accordati dalla società. Con questo allontamento, voluto dal board direttivo guidato da Sousa Cintra, Mihajlovic batte il record negativo di Gigi Delneri: l'ex tecnico del Chievo andò al Porto dopo Mourinho e venne esonerato dopo un mese per gli screzi con lo spogliatoio che aveva vinto la Champions, mentre Miha non si è neppure seduto in panchina ed è durato... otto giorni.