Buon compleanno Stramilano! I 45 anni sono pur sempre un ottimo traguardo, in un’epoca dove tutto si dimentica, comprese la cose belle. Nata nel 1972 dall’idea di Francesco Alzati, Camillo Onesti e Renato Cepparo, meneghini dalla passione per la corsa, che allestirono una camminata alla quale preventivarono l’adesione di 2 mila appassionati. In quegli anni, coloro che settimanalmente mettevano calzoncini e scarpe da jogging, venivano indicati come tipi stravaganti, poco inclini alla tranquillità del riposo. Il “va a lavurà” era il complimento più tenero. Ma, evidentemente, questi eccentrici non erano così pochi se quel sabato sera al via, dato lungo il Viale Fulvio Testi, si presentarono più di 7 mila persone, che mandarono in tilt gli organizzatori (riconoscimenti e rifornimenti erano stati calcolati per 3 mila), costretti a sbaraccare in fretta per salvare almeno i tavoli, il resto venne spazzolato dal primo plotone, per gli altri ci furono solo i commenti delle spettatrici abituali del Viale, ovvero la “lucciole” che trovarono perlomeno inusuale quell’esercito in mutande che correva o camminava verso una meta a loro ignota. Ricorda Onesti che alcune ritennero fosse scoppiato un incendio in un ospedale a Monza e costoro fossero i sopravvissuti. Un pizzico di fantasia non guasta mai.
A distanza di 45 primavere questa abitudine non ha perso certo il suo spirito giocoso. Nel 1976, ai “tapascioni” si aggiunsero i campioni, quelli con la ‘C’ maiuscola. La Stramilano agonistica nel tempo ha raggiunto il top della qualità. Tanto che nel 1998, tale Paul Tergat, il mito keniano scoperto dal dottor Rosa, volò la distanza in 59’17”, record del mondo. La corsa agonistica è sempre stata di qualità, il meglio della mezza ha firmato questo appuntamento, anche se con tutta la buona volontà, la Stramilano dei 50 mila resta il simbolo assoluto della città, un nome che ha superato in popolarità il panettone milanese e il bitter Campari, che pure sono segni tangibili metropolitani.
Alla presentazione mancavano il presidente e l’assessore allo sport della Lombardia (Maroni e Rossi) oltre al nostro sindaco. Sicuramente impegnati altrove. Ha cercato di sostituire il terzetto l’assessora allo Sport di Milano, Chiara Bisconti, che ha parlato con cognizione di causa, mostrando una partecipazione non di maniera e dando appuntamento la mattina del 20 marzo, dove parteciperà alla 10 km, che sono pur sempre una distanza di tutto rispetto, per chi della corsa non fa esercizio costante.
La domenica in questione (20 marzo), un giorno prima dell’arrivo ufficiale della primavera, sarà davvero una festa per tutti. In particolare per le famiglie, genitori e figli. Il non piccolo gruppo, scatterà alle 9.30, preceduto di mezz’ora dall’esercito infinito dei 50 mila, che popoleranno la città per 10 km, lungo un anello che parte da Piazza Duomo e tocca Piazza della Scala, Corso Matteotti, Piazza S.Babila, Corso Venezia, Piazza Oberdan, Piazza del Tricolore, Via Bianca Maria, Piazza Cinque Giornate, Piazza Medaglie d’Oro, Via Filippetti, Porta Lodovica, Piazzale XXIV Maggio, Viale Papiniano Porta Vercellina, Piazza Conciliazione, via XX settembre, Via Gadio per sbucare all’Arena, dove oltre alla medaglia, ci sarà da saziarsi con frutta e altri prodotti alimentari.
Le antilopi d’Africa scatteranno alle 11 da Piazza Castello, una macchia color ebano che darà spettacolo per 21,097 km, letteralmente bruciati in meno di 60 minuti. Seguiranno gli umani e non saranno pochi, almeno 5 mila atleti di ottima qualità. Ad attenderli i protagonisti della Stramilano non competitiva, che nel frattempo hanno invaso il prato dell’Arena, in un’allegra sarabanda di musica e risate, di abbracci e palloncini. Questa è l’anima di una corsa nata tanti anni fa, ma che non solo resiste al tempo, ma non perde i capelli e non mette le rughe. Anzi, mantiene la faccia giovane di quelle cose che diventano compagni indispensabili di cui non puoi fare a meno e ogni anno attendi quel giorno, per festeggiarla e ritrovare tanti amici della volta scorsa.