Una decina di anni fa, si scoprì che il termine Stramilano aveva soppiantato nel mondo il magico Panettone, come parola più popolare italiana. Non sono al corrente se al momento sia ancora in vetta, ma è certo che nel cuore dei cittadini metropolitani, la Stramilano è come un gioiello di famiglia, quindi da proteggere nel tempo. In effetti, la camminata che per un giorno invade pacificamente la città, non ha mai perduto il fascino di essere una festa di popolo, un gioioso e rumoroso spettacolo, dove sono tutti invitati, grandi e piccini. Un appuntamento che si ripete da 41 anni.
L’esordio nel 1972, in una serata di primavera, evento allestito dal Fior di Roccia, società sportiva specializzata nell’organizzare principalmente gite in montagna. In quell’occasione debuttano con la corsa podistica che parte da un oratorio sito nella zona di Niguarda, si inoltra sul Viale Fulvio Testi, verso la Brianza per tornare indietro e riversarsi nel centro di Milano. A quel tempo il jogging è parola sconosciuta e il podista personaggio eccentrico.
Eppure si presentano alla partenza oltre 7000 persone che mettono in ambascie gli organizzatori che si sono preparati per un massimo di 3000. Camillo Onesti, 86 anni, una roccia resistente a tutte le intemperie, che assieme a Francesco Alzati realizza la corsa, ricorda molto bene quella sera: “A parte il casino generale, con questo fiume di gente in tuta e in calzoni corti, spettacolo inusitato per una città digiuna di corse a piedi salvo la Milano-Proserpio, che aveva numeri limitati, il problema esplose con i rifornimenti. Peggio delle cavallette, a fatica salvammo i tavoli. Mai avremmo pensato ad una longevità e ad un successo nel tempo di questa portata”.
Il 24 marzo festeggia la 42° edizione, ben decisa a girare la boa del mezzo secolo. La macchina organizzativa all’insegna del volontariato, è cresciuta ad altissimo livello ed ora presenta un programma che copre tutte le necessità del caso e non rischia più come fu nella prima edizione. Una domenica eccezionale, dominata da 50.000 allegri camminatori con famiglie al seguito che si ritrovano sul prato dell’Arena a fatica terminata. Ci sono poi i bambini che hanno la loro Stramilanina e gli agonisti che corrono al fianco dei grandi campioni, gli africani despoti sulle lunghe distanze. La Stramilano Agonistica Internazionale è il fiore all’occhiello, capace di sfornare risultati di valore mondiale.
Nata nel 1976, ha visto esibirsi i migliori specialisti, tra le poche maratonine ad aver più volte segnato tempi sotto l’ora, grazie a campioni assoluti quali Tergat (4 volte), Tanui e Mosop, tre keniani di talento. Quest’anno saranno ancora loro a scandire il passo da gazzelle regali, per consegnare alla storia l’ennesima nobile prestazione. La mezza è anche il punto d’arrivo per migliaia di amatori che inseguono sia il personale che la realizzazione del sogno di esserci.
In un momento tanto difficile per l’Italia, la Stramilano è come un segnale di fiducia, una certezza per il futuro. Lo sport per l’ennesima volta si pone da battistrada per non arrendersi. Stesso discorso per coloro che sceglieranno i 10 km. a passo libero, da inserire come l’appuntamento più internazionale. Incredibile ma vero, ogni anno sono al via rappresentanti di quasi cento nazioni, il mondo a Milano per onorare una giornata unica per l’Italia.
Per coloro che domenica 24 marzo, saranno presenti questi gli orari e le partenze. Stramilano dei 50.000 (10 km.), partenza da Piazza Duomo alle 9, arrivo entro le 13,30 all’Arena Civica Gianni Brera. La partenza della Stramilanina (km. 5) per i più piccoli con genitori e nonni al seguito, è fissata sempre da Piazza Duomo alle 9,30, arrivo entro le 13,30 all’Arena Civica. La Stramilano Agonistica Internazionale (km. 21,097) parte alle 11, dallo spiazzo prospiciente il Castello Sforzesco e arriva all’Arena Civica. Per gareggiare occorre essere tesserati FIDAL e IAFF. Non resta che augurare buona corsa a tutti.