Dopo il rifiuto della maggior parte dei club coinvolti, la nuova Superlega termina solo dopo appena 48 ore. Ceferin continua il dibattito a distanza con le principali menti di questa idea, a detta loro, rivoluzionaria. Anche molti giocatori, tramite social, stanno dicendo la loro sulla situazione
L’idea Superlega, dopo molte discussioni, è finita ancor prima di cominciare ma le polemiche non cessano. Facciamo un po’ di chiarezza su quanto è accaduto negli ultimi giorni. La settimana scorsa, nella notte tra domenica e lunedì, viene annunciata la nascita di un nuovo torneo, la “Superlega”, formato dall’unione di 12 club fondatori (tra cui 3 italiane) con l’obiettivo di arrivare a 20 squadre: le principali menti di questo progetto sono stati Florentino Perez e Andrea Agnelli, il tutto finanziato dalla nota banca americana JP Morgan. La nascita della Superlega porterebbe sicuramente al disfacimento della Champions o, comunque, ad una perdita di interesse per quest’ultima dato che, le squadre coinvolte nel nuovo torneo, sono seguite da quasi tutto il mondo. In seguito all’ufficialità, FIFA ma, soprattutto UEFA, hanno subito voluto dire la loro su questa situazione: prevista l’esclusione dai propri campionati nazionali e dalle coppe europee. “E’ morto il calcio”: così addetti ai lavori e tifosi commentano quanto è accaduto nelle prime ore, fortemente contrari a quello che, a detta loro, è un’iniziativa che porterebbe ad una rivoluzione del calcio e che eliminerebbe valori che per uno sport devono essere imprescindibili quali meritocrazia; dietro a tutto ciò c’è sicuramente un business e un’opportunità che darebbe la possibilità ai club più potenti del mondo di bilanciare i propri conti che sono mutati causa pandemia.
Nella giornata di lunedì Ceferin, presidente della UEFA, dichiara che i giocatori presenti in Superlega non potranno giocare per le proprie nazionali e che, le squadre coinvolte, verranno sospese dai rispettivi campionati e dalle coppe: inoltre ha attaccato il presidente della Juventus considerandolo poco professionale riguardo alle decisioni prese nelle ultime ore. Secondo Florentino Perez, la Superlega, è la migliore soluzione in questo periodo storico per il mondo del calcio e che, si è arrivato ad un determinato momento in cui è importante dare una svolta decisiva per la storia di questo gioco. Successivamente si è espresso anche Infantino, presidente FIFA, affermando che il calcio è di tutti e che è suo dovere proteggere il modello sportivo europeo così com’è da molti anni. Quando ormai sembra tutto deciso, tutti i club inglesi coinvolti nella Superlega fanno un passo indietro e decidono di abbandonare e di venir meno agli accordi presi pochi giorni prima: sembra collassare tutto in poche ore dovuto, anche, alla forte volontà dei tifosi di tenere intatto la bellezza del calcio come lo conosciamo tanto da scendere in piazza e condannare a gran voce il progetto che si sta formando. A poche di distanza, tutti i club, tranne Barcellona, Real Madrid e Juventus, abbandonano il torneo e, quest’ultime, non potendo ovviamente organizzare una manifestazione sportiva in così poche squadre, sono costrette ad alzare bandiera bianca e sciogliere tutto quello che si è formato in sole 48 ore. Ceferin si è detto contento nei confronti delle squadre che hanno abbandonato tutto, affermando che c’è sempre una seconda possibilità per imparare dai propri errori. Dopo la frenesia dei primi giorni, la Superlega non si farà ma, sicuramente, qualcosa dovrà cambiare perché come tutte le cose, il cambiamento è necessario e, una competizione come la Champions League è obbligata a cambiare le proprie regole e il proprio format per poter renderla ancora più competitiva e straordinaria: una cosa è certa, il calcio, ad oggi, non è più solo un gioco ma è anche tanto business.
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