Svolta nell'affascinante giostra del calciomercato: dal 1° maggio entra ufficialmente in vigore il divieto emanato dalla Fifa (approvato nel Dicembre 2014) che sancisce l'abolizione dei diritti economici delle terze parti, in sostanza la "multiproprietà" dei calciatori. Per quanto riguarda gli accordi esistenti continueranno a rimanere in vigore fino alla naturale scadenza mentre gli accordi stipulati tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2015 saranno vincolati per un solo anno.
La Fifa ha preso questa decisione lo scorso dicembre per proteggere l'integrità del gioco e dei calciatori, ma soprattutto l'indipendenza delle società quando si occupano del trasferimento dei calciatori. Per "terze parti" o "TPO" (Third-Party Ownership) si intende quando una persona fisica o giuridica, che non è una società sportiva, investe sul cartellino di un giocatore per avere un guadagno nei trasferimenti futuri dei giocatori stessi.
Questa pratica è notevolmente diffusa in Sudamerica, Brasile soprattutto, e in alcuni club europei, in primis Benfica, Porto e Sporting Lisbona, in cui militano molti giocatori il cui cartellino è suddiviso tra più proprietari. I protagonisti sono i potenti procuratori e le loro società di investimento, come Jorge Mendes o Nelio Lucas di Doyen Sports. Il loro unico scopo è di movimentare il mercato e spostare il più possibile i calciatori per guadagnarci nelle rivendite. Una pratica che mette in posizione scomoda i club: ecco perchè la Fifa si è mossa, per garantire il più possibile l'integrità del gioco del calcio.