Tale padre, quale figlio… Diventa quasi spontaneo ricorrere al famoso luogo comune per raccontare la storia di Laurent Denis Ottoz, che oggi si trova a soffiare su cinquanta candeline messe sulla torta di compleanno.
Nato a Brescia il 10 aprile del 1970, Laurent è stato uno dei più forti ostacolisti italiani di tutti i tempi, rinverdendo le gesta del padre Eddy, altra riconosciuta icona dell’atletica leggera italiana.
Eddy salì alla ribalta mondiale nel 1964 ai Giochi Olimpici di Tokyo, quando andando oltre ogni previsione, conquistò la finale nei 110 ostacoli e sfiorò il podio giungendo quarto. La stella di Eddy Ottoz brillò negli anni successivi, quando il valdostano nato in Costa Azzurra, vinse cinque titoli italiani dal 1965 al 1969 aggiungendoci però eccellenti successi internazionali: medaglia d’oro alle Universiadi del 1965 e del 1967, titolo europeo nel 1967 a Budapest e nel 1969 ad Atene ma, soprattutto, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968 quando completò la prova in 13”46 stabilendo il record italiano.
Quel primato rimase imbattuto per lunghi anni, ventisette per la precisione, sino al 1994. E chi poteva batterlo se non Laurent? Proprio così, il figlio di Eddy riuscì a diventare l’ostacolista più veloce d’Italia fermando i cronometri dopo 13”42.
Laurent mostrò sin da giovane lampi di un talento cristallino e di una mentalità vincente che lo portarono ad essere l’atleta italiano di riferimento nella specialità per un lungo periodo.
Pur dovendo inevitabilmente crescere all’ombra della fama del padre, Laurent si fece apprezzare per meriti suoi e iniziò a splendere di luce propria, scalando le posizioni del ranking mondiale grazie ad una serie di costanti progressi nelle prestazioni e, ovviamente, nei tempi.
In campo internazionale, l’ascesa fu egualmente costante. Dopo aver raggiunto la semifinale olimpica a Barcellona nel 1992, Laurent si specializzò nella prova più impegnativa e difficile, ovvero quella dei 400 ostacoli. Ai Mondiali di Goteborg esce in semifinale, così come gli accade l’anno dopo alle Olimpiadi di Atlanta. Si trova molto più a suo agio ai “Giochi del Mediterraneo” dove vince la medaglia d’argento sulla pista di Bari chiudendo in 49”27. Sale sul podio anche nell’edizione del 2001 a Tunisi coprendo il giro di pista in 50”75. Il tris arriva quattro anni più tardi, nel 2005. Ad Almeria, Laurent Ottoz è ancora un grande protagonista: col tempo di 49”41 riesce anche in questa circostanza a salire sul podio, mettendo al collo la medaglia d’argento.
Una longevità agonistica di tutto rispetto, insomma, se si considera che dal 1991 al 2006 ha costantemente rappresentato l’Italia nelle principali manifestazioni europee e mondiali.
Alle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996, polverizzò il record italiano detenuto da Fabrizio Mori, abbassandolo dal 48”92 a 48”52. Lo stesso Mori poi si riprese il primato nel 2001 a Edmonton (47”54). Il tempo fatto segnare da Laurent ai Giochi Olimpici statunitensi resta ancora oggi la seconda miglior prestazione italiana di tutti i tempi.
Oltre ad avergli “rubato” il primato italiano nei 110 ostacoli, Laurent ha superato il padre anche in un altro “record”: in diciassette anni (tanto è passato dall’esordio del 1989 all’ultima gara nel 2006) ha vestito la maglia della nazionale 28 volte contro le 27 di Eddy.
Nell’arco di una così lunga presenza sui campi di gara, Laurent Ottoz ha vinto la medaglia d’oro ai Campionati Italiani per tredici volte: 3 nei 60 indoor (1991, 1992, 1994), 4 nei 110 (1990, 991, 1992, 1994) e 6 nei 400 (1995, 1997, 1998, 1999, 2001, 2002).
Sempre attento al dettaglio, il neo cinquantenne è salito alla ribalta della cronaca anche il 31 maggio del 1995: nel mitico anello dell’Arena Civica di Milano, Laurent Ottoz ha partecipato alla prova dei 200 ostacoli (distanza che purtroppo non ha il riconoscimento tra quelle olimpiche) stabilendo il nuovo record mondiale con 22”55, primato che resiste tutt’ora.
Laurent Ottoz è rimasto nel mondo dell’atletica anche dopo aver smesso di gareggiare. Si è messo dietro i banchi a studiare con grande profitto.
Nel 2009, anno in cui appese le scarpette al chiodo. ha ottenuto la International Association of Athletics Federations (la IAAF) gli ha conferito il diploma di allenatore di quinto livello mondiale: prima di lui nessun italiano era riuscito nell’intento. Oggi Laurent Ottoz è un componente del Consiglio Federale.