Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, il direttore sportivo della Lazio Igli Tare ha raccontato come si articola il suo lavoro, dallo scouting fino al mercato: "Io mando in giro qualche ex calciatore che ha giocato con me, mi fido di loro perché loro sanno cosa è importante per me in un giocatore: la fisicità, la tecnica e il linguaggio del corpo che è fondamentale in campo, ti fa capire il carattere di un giocatore. Ci sono tanti piccoli dettagli che poi fanno la differenza".
"Quando il presidente Lotito mi chiese di accettare questa avventura tra me e me dissi "questo è un pazzo". Avevo un accordo con lui di prolungare il contratto per altri due anni. All’inizio del mio percorso siamo stati sempre insieme, anno dopo anno ha capito le mie qualità, facendosi via via da parte sia sulla scelta del giocatore sia sulle trattative. Quando ci sono delle difficoltà a livello economico il suo intervento è fondamentale per risolvere queste problematiche", ha dichiarato Tare che ha ammesso di aver pensato anche all'addio: "Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato anche a questa scelta, soprattutto pensando alla famiglia. Fosse stato per me, non avrei avuto nessun problema ad andare avanti, ma il problema è che abbiamo ricevuto anche minacce di morte, ai famigliari, alla moglie, ai figli, cose che, veramente, non si possono raccontare. Quelli sono stati dei momenti in cui ho pensato se davvero valeva la pena andare avanti, o di mollare. In particolar modo, nel periodo della cessione di Hernanes. È stato un momento brutto, che dentro di me porto come un’esperienza molto negativa. Una parte di me, dopo quella esperienza, è morta, per quel che riguarda il modo di vivere il calcio. Lì, tocchi veramente la parte brutta del calcio".
Inevitabili le domande sul mercato, alle quali Tare risponde: "Soffiato Milinkovic alla Fiorentina mentre stava facendo le visite mediche? In quei minuti ero la persona più sicura del mondo che Milinkovic, nonostante fosse andato lì, avrebbe deciso di venire alla Lazio. La sera prima lui mi ha chiamato, dicendomi che doveva andare lì per rispetto di suo padre, ma che la sua scelta era stata fatta e che sarebbe venuto alla Lazio. Mi ha detto di stare tranquillo, che doveva andare lì, ma che, poi, a loro avrebbe detto che veniva alla Lazio. Per questo gli sarò grato, perché ci sono pochi giocatori che fanno una cosa del genere". Il DS parla del mercato di gennaio: "Sarà più in uscita per qualche giocatore che non trova spazio, perché siamo in tanti. Solo nel caso di qualche cessione involuta, potremmo anche intervenire per comprare qualche giocatore".