Il campionato di serie A 2015-16 è iniziato, la prima giornata è in archivio ed è il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio a tastare la salute del calcio italiano, anche in vista degli Europei del 2016 in Francia. "Credo che l'organizzazione del calcio italiano stia vivendo una ristrutturazione sotto l'aspetto economico, tecnico e agonistico. Sarei arrogante a dire di voler colmare il gap in un paio d'anni in termini economici e di infrastrutture, ma lavoreremo con impegno per riuscirci. Siamo sulla strada giusta", ha detto a Radio Anch'io lo Sport su Radio Rai facendo un confronto con i campionati esteri.
Guardando all'Italia, l'obiettivo di Tavecchio è la riforma dei campionati con la serie A a 18 squadre: "Per fare una riforma serve la maggioranza di 3/4 del Consiglio Federale. In questo momento, serve una opposizione per far tramontare ogni soluzione. Abbiamo aperto il fronte delle trattative, conta anche il paracadute in caso di retrocessione. La riforma ha bisogno di almeno un biennio per essere realizzata. Il futuro deve essere concordato con le Leghe. Abbiamo l'obiettivo di incontrarci già a settembre per portare a regime questa situazione".
Un tema importante riguarda i bilanci e i club in regola, secondo il presidente del Napoli De Laurentiis soltanto tre: "Ho detto una manciata, tre sono troppo pochi. Meno di dieci, comunque". La priorità è evitare un altro caso Parma: "Non può capitare, stiamo controllando. Il futuro della Lega di A e di B è legato alla gestione amministrativa, che non può non essere vista. Le entrate e le uscite dovranno essere chiare, non possiamo pensare che ci siano situazioni dove il passivo non venga integrato con possibilità di ricavi. Se non ci sono ricavi, il calcio non può essere gestito".