Forse l'Italia in Russia avrebbe perso lo stesso. Eppure l'eliminazione dalla Federation Cup lascia qualche rimpianto. Non per il risultato finale (5-0 per le tenniste dell'Est), quanto per l'assenza delle due migliori giocatrici azzurre: "La scelta di Francesca Schiavone andava rispettata, anche se le ho manifestato i miei dubbi. Lei e Flavia Pennetta sono i nostri Totti e Nesta", afferma Angelo Binaghi, presidente della Federtennis (Fit), due giorni dopo la dura sconfitta della squadra capitanata da Corrado Barazzutti.
Schiavone e Pennetta avevano chiesto di non essere convocate per la semifinale della competizione a squadre per poter preparare al meglio gli impegni sulla terra rossa del circuito Wta: "Abbiamo perso con la Russia che, con l'Italia, domina da diverse stagioni in Fed Cup. Resta il rammarico di non aver potuto schierare la formazione migliore - continua Binaghi -. Peccato aver interrotto una striscia fantastica di oltre tre anni senza sconfitte".
Il presidente della Federtennis sgombra il campo da fraintendimenti. Ciò che ha fatto la Schiavone non è comparabile con ciò che successe qualche tempo fa in ambito maschile con Simone Bolelli: "La storia recente della maglia azzurra è quella di Francesca Schiavone, una giocatrice che ha dato tantissimo al tennis italiano insieme alla Pennetta e alle altre ragazze della squadra. Lei ha sempre interpretato al meglio i valori che la maglia azzurra rappresenta".