Torino rischia di uscire dalla corsa per ospitare le Atp Finlas, il prestigioso torneo che mette di fronte i migliori otto tennisti in classifica, nel quinquennio 2021-2025. Salvo miracoli. Il Governo non ha infatti trovato le coperture economiche necessarie per gareggiare con Londra, la sede attuale del Master, Tokyo, Manchester e Singapore, le altre città in lizza per l’assegnazione. E la scadenza per l’invio della lettera con le garanzie economiche è fissata alla mezzanotte di oggi.
Fino a pochi giorni non sembravano esserci grossi ostacoli. L’amministrazione aveva garantito a dicembre i 18 milioni di euro per la copertura di tassa d’ingresso e il montepremi. Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi aveva poi ipotizzato un intervento economico ripratito tra la città di Torino, la Federazione e Sport e Salute spa, la cassaforte dello sport italiano controllata dal governo, che doveva stanziare 78 milioni di euro. Ma proprio dall’esecutivo è arrivato il dietro font. Ma non per ragioni politiche, come ha spiegato oggi Giancarlo Giorgietti, sottosegretario alla presidenza del consiglio con la delega allo sport: “Il governo, né tantomeno il sottoscritto come qualcuno male informato ha detto, non è contrario alle Atp 2021-26. La questione, purtroppo, è che se non ci sono le risorse diventa complicato e illegittimo per l’esecutivo dare le garanzie economiche”. L’unica soluzione possibile è quella di una proposta di legge in merito, come era avvenuto per la Ryder Cup di golf. Ma difficilmente l’Atp concederà a Torino una proroga. “Il mio appello è che il Governo sciolga gli indugi, in questa fase così delicata, confermi le garanzie che si era impegnato a fornire e che tutte le forze politiche forniscano il loro supporto affinché questo obiettivo possa essere raggiunto insieme. Si tratta di un’opportunità unica che Torino, il Piemonte e tutto il nostro Paese non possono perdere”, ha dichiarato la sindaca del capoluogo piemontese Chiara Appendino. Una partita non ancora chiusa ma che difficilmente potrà essere vinta visto le tempistiche troppo strette.