In occasione della presentazione film "La profezia dell'armadillo" in cui ha piccola parte, Adriano Panatta torna a parlare delle differenze tra il tennis di ieri e il tennis moderno, sempre più fisico e meno elegante.
Il campione del Roland Garros nel 1976 ricorda, con un pizzico di nostalgia, il tennis degli anni '70/'80: "Anni fa, giocare a tennis era come danzare. Ora, invece, sembra di assistere ad un match tra due pugili che si colpiscono senza sosta. L'unica eccezione è Roger Federer, portabandiera di uno stile di gioco ormai andato perduto". Alle domande su chi possa aver inciso in questa trasformazione, Panatta non esita nemmeno un istante: "Gli voglio bene come a un fratello, ma dico sempre a Bjorn Borg che è stato lui a cambiare il nostro sport. Con il suo stile di gioco molto fisico, ha vinto tutto ma, negli anni successivi, ha spinto tutte le scuole tennis ad imitarlo".
Sul momento attuale del tennis maschile, Adriano Panatta sottolinea: "Non mancano i giovani talenti come Alexander Zverev o Dominic Thiem, ma alla fine in testa alla classifica ci sono sempre quei tre: Rafael Nadal, Roger Federer e Novak Djokovic. Stiamo parlando di grandissimi campioni che, però, sono interpreti di un gioco perlopiù muscolare e con meno romanticismo. Questo purtroppo succede anche in altri sport, come ad esempio il calcio in cui la fisicità conta più dell'estro e del talento".