Nuvole nere si addensano sopra il tennis italiano. La Procura di Cremona - così come riportato dalla Gazzetta dello Sport - avrebbe infatti ricostruito una combine nella finale del torneo Atp di Casablanca del 2011, disputatata tra Potito Starace e lo spagnolo Andujar. Gli inquirenti, dopo un'attenta analisi di cellulari, computer altri dispositivi elettronici, sarebbero arrivati alla conclusione: il tennista azzurro avrebbe dato il suo assenso per perdere in maniera netta la partita.
Punteggio finale 6-1, 6-2. D'altronde il vincitore del torneo si sarebbe messo in tasca 76mila euro, una cifra ben inferiore a quella promessa a Starace. Protagonisti il clan dei bolognesi, con i commercialisti Manlio Bruni e Francesco Giannone, che avrebbero corteggiato per settimane il tennista in attesa di un riscontro. Proprio Bruni sarebbe stato messo in contatto con un altro tennista, Daniele Bracciali: l'anello di congiunzione è Roberto Goretti, attuale ds del Perugia, che ieri - interrogato ieri dal pm Roberto di Martino - avrebbe collaborato seppur non in maniera completa, tendendo a minimizzare il proprio ruolo.