Clamoroso a Wimbledon: Cilic eliminato, avanzano Nadal e Djokovic

Pubblicato il 5 luglio 2018 alle 16:57:58
Categoria: Tennis
Autore: Piergiuseppe Pinto

Incredibile a Wimbledon: Marin Cilic saluta già al secondo turno. Il croato, finalista nella scorsa edizione contro Federer, perde in cinque set contro l'argentino Pella dopo essere andato sul 2-0 (6-3 6-1 4-6 6-7 5-7) e deve già dire addio alla possibilità di ottenere la rivincita nel 2018. La testa di serie numero 3 del tabellone era avanti di due set al momento dell'interruzione del match per pioggia, ma al rientro in campo ha avuto un incredibile crollo. Bene, invece, Rafa Nadal Novak Djokovic, che superano rispettivamente il kazako Kukushkin e l'argentino Zeballos, volando al terzo turno.

Wimbledon si conferma stregato, quindi, per Cilic. La sua ultima immagine sull'erba inglese erano le lacrime dopo l'infortunio in finale contro Federer, ma il suo ritorno in Inghilterra nel 2018, se possibile, è stato ancora peggiore. All'interruzione per pioggia, il croato era avanti 6-3 6-1, ma al rientro in campo crolla clamorosamente. Prima il break point ed il 6-3 per l'argentino, poi il doppio controbreak nel quarto set, deciso al tie break (7-3 per il numero 82 del mondo), infine il 7-5 del quinto e decisivo parziale. Cilic riesce ad annullare ben tre match point, ma al quarto deve arrendersi a Pella.

Non sbaglia, invece, Rafa Nadal, che in tre set batte agilmente il kazako Kukushkin e vola al terzo turno, dove affronterà De Minaur. Lo spagnolo vola sul 3-0 nel primo set, ma viene raggiunto sul 3-3 prima del decisivo break del 6-4. Dominato anche il secondo parziale grazie al momentaneo 4-1 conquistato dal numero 2 del mondo. Infine, il maiorchino strappa due volte il servizio a Kukushkin, passando dall'1-3 al 6-4 che chiude la contesa. Bene anche Novak Djokovic, che supera in tre set Zeballos (6-1 6-2 6-3) e si guadagna la sfida ad uno tra Edmund Klahn. Sfida poco equilibrata, chiusa in 1h33' dal serbo, che non concede mai palle break e sfrutta invece gli errori dell'avversario, mettendo a segno due break point per set.