"La verità è che se non fossi calciatore, sarei già morto oppure in qualche galera". Carlos Tevez, uomo mercato del momento, si racconta senza filtri alla rivista argentina "La Garganta de la poderosa". Il 27enne nato a Ciudadela, alla periferia di Buenos Aires, accantona il calcio per parlare di sé stesso.
Il Milan sta cercando di ingaggiare l'Apache, in rotta da tempo con il Manchester City. La maggiore perplessità che tale acquisto suscita ha a che vedere con la forte personalità dell'attaccante, di difficile gestione: "Ho un pensiero ricorrente - spiega Tevez -. Immagino di vivere un'altra vita in cui faccio il ladro ed un giorno mi arrestano". L'ex Boca Juniors e Corinthians è legatissimo alla propria famiglia. Non a caso, alla base dei primi scontri con la dirigenza dei citizens, c'è la nostalgia della famiglia: "Non azzardatevi a toccare mia madre", scrive Carlitos su un fazzoletto. "Le madri ci sono sempre, aiutano i più poveri e sono fondamentali affinche l'Argentina cresca".
Nato povero e cresciuto nella ricchezza - il suo ingaggio al City sfiora i 9 milioni di euro - Tevez non dimentica le sue origini e per spiegare le condizioni dei poveri del paese sudamericano riprende una celebre frase dello scrittore Gabriel Garcia Marquez: "Il giorno che la merda avrà un valore, i poveri nasceranno senza culo"