Tour 2014: guarda lo speciale di Datasport
Anche lo 'Squalo' si scioglie. Sul podio dei Campi Elisi, dopo aver conquistato la centunesima edizione del Tour de France, Vincenzo Nibali si commuove ascoltando le note dell'Inno di Mameli, che suona in suo onore: "E' un successo che parte da lontano - le sue parole di fronte al delirio della folla -, lo dedico alla mia famiglia. Nessuna gioia può essere paragonabile a questa, è un'emozione indescrivibile. Ho dovuto prendere fiato più e più volte".
Nibali ha una parola d'affetto e di ringraziamento per tutti: "Quando si vince una corsa così importante non si è mai da soli, devo molto alla mia squadra. E' stato un lungo cammino, ringrazio le persone che mi sono state accanto anche nei momenti difficili. Adesso posso dirlo: ho vinto il Tour de France. Merci a tout les francais, merci a tout le monde". Passato poi a commentare il suo trionfo a fianco di una leggenda come Greg LeMond (che gli riserva un grande attestato di stima: "Avresti vinto anche con Froome e Contador"), Nibali ha analizzato dal punto di vista tecnico la sua carriera: "Mi rendo conto di essere entrato nel ristretto club dei ciclisti che sono riusciti a vincere Vuelta, Tour e Giro d'Italia. Ma io non mi sono mai posto questo come obiettivo, è stata una crescita graduale, passo per passo. Grande fiducia per la conquista di questo Tour è arrivata dopo il pavé della Roubaix, non ero sicuro di farcela ma il mio passato da mountain biker mi ha aiutato. In salita sono sempre stato forte, sapevo che difficilmente avrei avuto dei problemi". Non ne ha avuti: lo Squalo ha lasciato ai diretti inseguitori solo le briciole.