Doveva essere un giorno di festa e invece questo 14 luglio si è trasformato in un incubo per gli organizzatori del Tour de France. A vincere la 12esima tappa, su un Mont Ventoux dimezzato, è il belga Thomas De Gendt ma a tenere banco è la caduta nel finale di Chris Froome, seguita ad uno scontro tra Porte e una moto ferma in mezzo alla strada. Il britannico, costretto a salire a piedi, perde la maglia gialla che, tuttavia, gli viene restituita a fine tappa dalla direzione di corsa della Grande Boucle. Ed è lui stesso, su Twitter, ad annunciare la notizia in anticipo su tutti.
Nel giorno della Festa Nazionale Francese la direzione di corsa è costretta a prendere una decisione difficile accorciando di 6 chilometri la salita finale del Mont Ventoux (Gpm di Hors Categorie) a causa delle avverse condizioni atmosferiche dovute al forte vento in quota. La fuga di giornata, composta da 13 corridori, arriva a guadagnare fino a quasi 20 minuti di vantaggio su un gruppo maglia gialla che lascia strada. In testa ci sono Lindeman, Vanmarcke, Clement, Pauwels, Teklehaimanot, Greipel, De Gendt, Chavanel, Alaphilippe, Keisse, Navarro e Lemoine.
Nel gruppo dei migliori, ai meno 30 dall'arrivo, una caduta coinvolge senza conseguenze alcuni compagni della maglia gialla Froome (Stannard, Poels, Henao) e così i fuggitivi approcciano la salita del Ventoux con 7'30" di vantaggio. Sulle prime rampe il gruppetto dei fuggitivi si sgretola e restano al comando solamente Pauwels, Navarro, De Gendt. Ed è proprio il belga della Lotto Soudal ad avere la meglio negli ultimi metri sugli altri due attaccanti.
Più indietro succede di tutto. Quintana prova inutilmente un paio di scatti ma Froome è in forma stellare, attacca e rimane con Porte e Mollema. A questo punto accade l'impensabile, qualcosa di grottesco: la moto della televisione, forse per evitare qualche tifoso, si ferma in mezzo alla strada e viene colpita da Porte. A farne maggiormente le spese è la maglia gialla Froome che cade e rompe la bici. Il britannico, in attesa dell'ammiraglia, sale di corsa per 2-300 metri venendo immortalato in una delle immagini più tristi ma dignitose nella storia del ciclismo. Domani in programma la cronometro di 37 chilometri da Bourg-Saint Andeol a La Caverne du Pont-d'Arc ma la conclusione della tappa odierna lascerà non pochi strascichi polemici.