Il gruppo, tirato a ritmo blando dalla Sky, ha subito lasciato fare, facendo arrivare il vantaggio dei fuggitivi fino a 13 minuti e non opponendo resistenza. Il primo a muoversi davanti è stato Calmejane, che si è poi rialzato, e così la tappa si è decisa sul Pic de Nore: hanno attaccato prima Skujins, Bernard e van Avermaet, che poi si è rialzato venendo sostituito nel terzetto da Grillier. L'azione decisiva, però, è stata quella di Rafal Majka, che ha staccato tutti in salita e guadagnato circa 30'' sugli altri: nella discesa verso Carcassonne il polacco ha pagato la sua minor abilità quando la strada scende, venendo ripreso da Mollema, Skujins, Pozzovivo, Izagirre, Cort Nielsen, Valgren e Calmejane. Otto corridori in testa dunque, e nel finale di tappa un terzetto si è giocato la vittoria: Cort Nielsen, Izagirre e Mollema hanno sorpreso tutti, e il danese dell'Astana ha conquistato il successo, il secondo consecutivo per la formazione kazaka dopo la vittoria di Fraile nella giornata di ieri. Dietro di lui Izagirre e Mollema, e poi tutti gli altri fuggitivi, con Pozzovivo sesto: il gruppo è arrivato a 13'11'', senza particolari sussulti. L'unico a provare un attacco è stato Daniel Martin, che ieri aveva perso 2' per una foratura: aveva guadagnato un minuto in salita ed è stato ripreso in discesa, lasciando la classifica invariata con Thomas maglia gialla davanti a Froome (1'39'') e Dumoulin (1'50''). Domani il Tour de France riposa, mentre martedì la corsa affronterà un'altra tappa da fuga: nei 218km da Carcassonne a Bagneres de Luchon si affrontano Cote de Fanjeaux (2.4km al 4.9%), Cote de Pamiers (2.3km al 5.8%), Col de Portet d'Aspet (5.4km al 7.1%, tristemente noto per la morte di Casartelli), Col de la Menté (6.9km all'8.1%) e Col du Portillon (8.3km al 7.1%). L'ultima salita finisce a -10 dall'arrivo, difficile dunque che si muovano i big.