"Purtroppo per l'incidente di ieri non possiamo cercare colpe". E' Giacomo Agostini, pluricampione del mondo di motociclismo, intervistato ai microfoni di Radio Anch'io, a commentare la tragedia che ha investito Marco Simoncelli, che si è spento ieri mattina (alle 10.56 ora italiana) sulla pista di Sepang, in Malesia. "La moto non è scivolata, è caduto il pilota, e l'impatto con Edwards e Rossi è stato fatale. Mi sembra inutile parlare di sicurezza della pista - aggiunge il'ex pilota -. Penso ai miei tempi quando correvamo con il casco a scodella in mezzo ai guard-rail, senza tute e senza protezioni. L'elettronica sul banco degli imputati? Io credo che non abbia influito - continua Agostini - anche se personalmente penso che debba essere il pilota a guidare la moto, non il contrario. Le gomme? Oggi tutti i piloti chiedono che la gomma resista dal primo all'ultimo giro, quindi hanno pneumatici duri, più difficili da guidare, e purtroppo quando non si scaldano ti buttano giù senza avvertirti".
Anche Franco Uncini, responsabile della sicurezza motomondiale, interviene sull'argomento Simoncelli: "Cosa si può fare ancora per migliorare i circuiti? Non lo so, siamo molto soddisfatti della sicurezza, ma purtroppo non abbiamo il potere di cambiare la fatalità. Il circuito era ampiamente dentro i limiti, quello che è avvenuto è stato un incidente come tanti altri, il vero problema era che le moto erano vicine - continua Uncini -. Il mio pensiero va comunque verso Marco. Posso solo ricordarlo con affetto: lui faceva parte della commissione sicurezza piloti, ed era sempre propositivo quando ci riunivamo. Lo conoscevo come un ragazzo simpatico, solare, sempre sorridente. Sarà dura immaginare un motomondiale senza di lui".