Sorridente e soddisfatto Fabrizio Donato, bronzo olimpico nel salto triplo dietro gli americani Taylor e Claye. "Non posso lamentarmi, perché una medaglia al collo me la sono messa. E’ stata una grande sofferenza, una gara molto dura, anche se qualcuno ha detto che non c’erano favoriti, che non c’erano grandi fenomeni, ma come possiamo vedere, nel triplo mondiale quelli che saltano tanto ci sono sempre", ha detto l'azzurro a Sky. Poi una battuta un generale sulla prova degli italiani, considerando anche il quarto posto di Greco: "Forse qualcuno si dimentica che noi italiani siamo di livello mondiale, ogni anni occupiamo le prime dieci posizioni a livello mondiale e, forse, è per questo che siamo sempre qui, mentre in altre specialità non riusciamo ad avvicinare, forse, il ventesimo, il trentesimo posto".
Donato ha poi parlato delle sue condizioni fisiche: "Ho passato un mese molto difficile, tra infortuni, dolori, la schiena, il tendine d’Achille sinistro, non nascondo che prima della gara ho preso un antidolorifico per sopportare un po’ meglio il dolore, ma ero preoccupato in gara, ad ogni appoggio sentivo il dolore". Chiusura dedicata ai suoi 36 anni, che compirà tra poco: "Si vince a 20 anni, si vince a 30 e si vince a 36. Mi sono fatto un bel regalo e, forse, il gusto è uguale. Anzi, forse a 36 anni vale ancora di più, c’è ancora più soddisfazione".