MILANO. In una location gradevolissima come l’MGM sito nella parte meridionale della metropoli, la boxe è tornata grazie all’iniziativa di Francis Rizzo, insegnante molto apprezzato e organizzatore di belle speranze con la sigla “Ring Roosters 11” che si è concesso un bis indovinato dopo la prima innovativa manifestazione lo scorso 27 giugno a Garbagnate alla periferia di Milano. La seconda esperienza ha confermando che l’idea funziona, quando la ricetta parte dal presupposto che nel programma figurino match equilibrati. Così è stato e il pubblico, oltre agli ospiti VIP, hanno apprezzato con i loro applausi il successo della serata.
C’era molto interesse di rivedere sul ring il gigante fiorentino Fabio Turchi (20-1), che proprio a Milano, all’Allianz Cloude (ex Palalido) aveva disputato l’ultimo match il 16 aprile scorso, superando l’allora imbattuto francese Dylan Bregeon (11-1-1) per la vacante cintura UE. L’unico dispiacere è che il clou sia durato meno di un round, togliendo al pubblico l’opportunità di vedere in azione più a lungo lo sfidante ufficiale al titolo europeo dei massimi leggeri.
“In verità pensavo che Obradovic opponesse più resistenza – sono le parole di Turchi – purtroppo appena l’ho pizzicato sotto si è afflosciato e dopo il primo conteggio, avevo capito che era rimasto senza fiato. Alla successiva scarica si è arreso. Mi spiace per il pubblico, ma nella boxe non puoi concedere regali a nessuno e così ho fatto. Anche a me avrebbe fatto comodo restare sul ring più a lungo, vorrà dire che mi allenerò ancora più duramente. Non solo, parlerò con Cristian Cherchi, disposto ad andare anche a Londra per allenarmi con sparring di qualità. A Firenze purtroppo non ce ne sono”.
Il serbo Vukasin Obradovic (6-19-1), 28 anni, già visto combattere in Italia, contro D’Ortenzi, Endri Spahiu, Demechenko, Levin e Bruzzese, in tutta la carriera non era mai finito KO al primo round. Al contrario aveva battuto alla prima ripresa il bosniaco Radenko Kovac (4-11), che a sua volta, non aveva mezze misure. Sia le vittorie che le sconfitte erano arrivare per KO. L’ultima nell’aprile 2017, appunto contro Obradovic, ne aveva segnato anche il ritiro dall’attività.
Chiedo ad Alessandro Cherchi, presente alla serata con Salvatore Cherchi, oltre al presidente della Lombardia, l’attivissimo Massimo Bugada, come procederà verso l’europeo il percorso di Turchi, contro il detentore, l’inglese Chris Billam Smith (14-1) e quando prevede la data della sfida.
“In linea di massima il match dovrebbe svolgersi tra marzo e aprile a Londra e faremo il possibile che Fabio arrivi alla prova nella migliore condizione. Personalmente sono dell’opinione sia un confronto equilibrato, quindi alla sua portata. Non ignoro certo la necessità di avere sparring di qualità in questa occasione. Ne parlerò con mio fratello Christian e troveremo la soluzione migliore”.
Importante la dichiarazione di Massimo Bugada: “Manifestazioni come queste sono importantissime perché danno ai pugili la possibilità di combattere. Ho sempre sostenuto l’attività degli organizzatori di eventi professionistici. In Lombardia il numero di queste iniziative è molto elevato ed è necessario continuare su questa linea. Il pubblico deve poter assistere a manifestazioni pugilistiche con continuità, solo in questo modo la boxe guadagnerà nuovi tifosi. L’aggiunta di Fabio Turchi è stato un grande risultato per la Ring Roosters di Francis Rizzo, molto attivo anche nell’ambito dei dilettanti. Il successo che ha ottenuto questa riunione lo conferma”.
Tutta la serata è stata all’insegna dello spettacolo, merito dei pugili che hanno dato il massimo, offrendo al pubblico quello che chiedeva. Il superpiuma Andrea Lo Sicco (1-3-2), allievo di Francis, 23 anni, ha ottenuto la prima vittoria, battendo con molta fatica il coetaneo Andrea Piras (0-4), nato a Saluzzo da genitori sardi della Barbagia, fisico poderoso anche se piuttosto rigido il che ne faceva bersaglio facile per Lo Sicco più veloce di gambe e braccia, anche se poco accorto in difesa. Sei round su ritmi veloci, col milanese più vario e tempista, ma Piras non si è mai arreso, replicando colpo su colpo. Alla quarta ripresa Piras centrava il volto del rivale che sentiva il colpo e faticava a smaltirne gli effetti. Nel quinto e sesto tempo Lo Sicco tornava a comandare e vinceva con merito. “Sono passato pro perché nei dilettanti non avevo futuro. Poche le tre riprese, sono un diesel e spero di ottenere quello che mi è mancato prima. Importante l’esperienza in Spagna contro il colombiano Santiago Vanegas (5) che mi ha battuto ai punti, dopo una battaglia molto equilibrata. So di dover migliorare molto e questo mi sprona a lavorare sempre di più”.
Gianpaolo Venanzetti, superleggero macino di 23 anni, altro allievo di Francis che lo chiama ‘Il monello’, si conferma dotato di potenza, spedendo KO al secondo round l’altro serbo Veljko Petrovic (0-12), dopo un primo conteggio sempre alla milza. Per Venanzetti, che fa boxe a tempo pieno, grazie ad un gruppo di amici che lo sostengono, molte ambizioni nel cassetto.
Seconda vittoria anche per il cruiser Oronzo Birardi, contro Feker Abbassi (2-2), del team Bellusci Boxe, residente a Velletri, alto e bene impostato, ma troppo lento per un Birardi che ha un sinistro saettante e preciso e un pizzico di potenza nel destro. Già al primo round ha imposto un kd e nella ripresa successiva, altro conteggio e nella caduta Abbassi si procura una slogatura alla caviglia sinistra, determinante per la resa. Birardi, 21 anni, nato a Maenz in Germania, da genitori di Palo del Colle – la cittadina pugliese che diede i natali a Vito Antuofermo, non dimenticato campione del mondo medi – doppia nazionalità, attività dilettantistica con la Germania, poi al passaggio nei pro, con la OPI 82, la scelta definitiva con l’Italia. “Non potevo fare diversamente – mi confessa sorridendo – anche se dobbiamo molto alla Germania che ci ha dato il lavoro, il nostro sangue è italiano e non potevo tradire le nostre origini. Come premio per la vittoria vado a vedere l’Inter, la mia squadra del cuore, a San Siro. Abbassi non è da sottovalutare, ha velocità e precisione. Per metterlo in difficoltà mi sono dovuto impegnare. Spero di combattere sempre più spesso per fare utile esperienza”.
Decisamente sfortunato Mattia Carvelli (0-2-1), supermedio di Rho, mancino di 23 anni, giardiniere di professione, pugile per passione, allievo di Francis, che cercava la prima vittoria in carriera, che stava per raggiungere, contro il marocchino Dioual Othmane (2-1-1), della OPI 82, preparato da Kamel Bou Alì, ex mondiale, quando a 2” della sesta e ultima ripresa, veniva colpito al corpo e si fermava, l’arbitro lo contava e la nuova situazione, dava al marocchino la vittoria inattesa. “Mi chiedo come un arbitro possa contare un pugile a 2” della fine. E’ vero avevo sentito il colpo, non tanto per la potenza, ma perché ho due costole incrinate da tempo e il dolore era stato fortissimo. Ma ero in piedi lucido, anche se col fiato corto. Ho chiesto la rivincita e spero mi venga concessa. Anche se do atto al mio avversario di avermi impegnato oltre le attese”.
Il vincitore ovviamente felice, non ha nessuna difficoltà a concedere la rivincita: “Sempre pronto, basta che mi facciano una proposta. Ho 25 anni, nel 2018 sono passato pro, ed ero fermo da due anni. La ruggine si sentiva. Per questo non ho voluto spendere tutto nella prima parte. Riservandomi di dare il meglio nelle ultime riprese, come è accaduto. Sono uno che preferisce la boxe di rimessa e quindi la tattica di lasciare l’iniziativa a Mattia era programmata. Mi allena da sempre Kamel, un grande campione anche da maestro”.
Dopo il buon successo, l’organizzatore Francis Rizzo, come prospetta il prossimo futuro?
“Con Alessandro Cherchi con cui lavoreremo in sintonia, stiamo progettando una serata all’Alcatraz nella zona di Piazza Maciachini, Nord di Milano, dove anni fa venne allestita una tappa delle Wolrd Series Boxing. Se le cose andranno come speriamo pensiamo di organizzare in aprile. Contiamo anche di ottenere la fiducia degli sponsor che ci hanno supportato a Garbagnate e a Milano, Ai quali rinnovo il mio grazie e mi riferisco a Relab-Medicina dello sport e riabilitazione con sede a Rho e Garbagnate Milanese, MPI Electronic Srl di Cornaredo, lo studio dentistico Odontoapp del dott. Pennacchio con sede a Rho, il Centro Ortopedico Rhodense del dott. Davide Balestra e il CRG di Garbagnate Milanese e l’azienda King Luxury che ha offerto lo spumante e hanno contribuito alla realizzazione dell’evento”.
Giuliano Orlando