Undici giornate di stop e multa di 8.420 euro. Pugno duro della commissione disciplinare della federcalcio turca contro Raul Meireles, centrocampista portoghese del Fenerbahce espulso nel derby contro il Galatasaray giocato domenica scorsa. Meireles è stato accusato di avere sputato sull'arbitro Halis Ozkahya e di avergli rivolto insulti di natura omofoba.
Il giocatore ha negato le accuse e il suo club ha definito la squalifica "ingiusta e infondata", annunciando poi che presenterà ricorso. "Sono stufo di essere accusato di aver sputato contro l'arbitro - si è difeso l'ex centrocampista del Chelsea -, ho un figlio di 8 anni, riuscite a immaginare quello che direbbero i suoi compagni di scuola rovinando la mia immagine ai suoi occhi?".
Meireles nega anche di avere insultato il direttore di gara: "Ho molti amici gay che rispetto profondamente e con quel gesto che ho fatto con la mano volevo dire all'arbitro che aveva paura dei tifosi di casa - ha aggiunto -. Guardate al mio taglio di capelli, a come mi vesto, non sono una persona che ha pregiudizi, in quel gesto non c'era niente di omofobo, non sapevo che in Turchia volesse dire altro. Volevo solo far capire all'arbitro che è un codardo, ma le sue accuse sono oltraggiose e infamanti e agirò per vie legali per provare la mia innocenza".