Undici punti indispensabili che devono essere analizzati "affinché venga garantita l'integrità del mondo del calcio e ci siano maggiore trasparenza e più equilibrio competitivo". Sono le parole di Gianni Infantino, presidente dell'UEFA, che intervistato dal settimanale francese l'Equipe pone le basi per riordinare gli eccessi monteari del calcio italiano. Un giro di soldi sporpositato che può nascondere corruzione e tangenti. Inoltre, Infantino vuole porre un limite ai diritti sulle società dei calciatori, e prende come esempio l'Udinese.
"Dovrebbero essere meglio regolamentate per evitare la corruzione, le tangenti e il 'lavaggiò di denaro. Credo che il lievitare delle commissioni pagate agli agenti stia prendendo una direzione preoccupante. E devo anche dire che tanti procuratori sono d'accordo con me, e vorrebbero una maggiore supervisione di questo fenomeno. È una questione di 'ecosistemà del calcio, ora non ci sono regole certe e stabilite. - Prosegue Infantino - Bisogna stabilire un limite, così come alle quantità di denaro pagate per prendere un giocatore".
Inoltre ha in programma di mettere un limite anche al numero di calciatori sui quali un club può detenere i diritti e alle cessioni in prestito. L'esempio che viene fatto è quello di una società italiana, l'Udinese, che controlla 103 giocatori molti dei quali sparsi in vari campionati: "Le cessioni vanno regolamentate, con una normativa specifica per i più giovani".