"Non avevo mai calciato un rigore sopra la traversa. Penso che quel giorno è stato Ayrton Senna che, dal cielo, ha spinto il pallone verso l'alto. È stato lui a far vincere il Brasile". Così, qualche anno fa, Roberto Baggio ricordava in un'intervista a Rete Globo il rigore sbagliato contro il Brasile nella finale della Coppa del Mondo al Rose Bowl di Pasadena. Il secondo capitolo della maledizione azzurra degli anni '90, con l'Italia eliminata ai rigori per tre volte consecutive nel 1990, 1994 e 1998.
Era il 17 luglio 1994, nell'ultimo atto del Mondiale americano gli azzurri di Arrigo Sacchi si giocavano con la Seleçao la possibilità di diventare la prima nazionale a vincere per quattro volte il titolo. Oggi, a vent'anni esatti da quel giorno, l'immagine di Roberto Baggio a capo chino dopo l'errore decisivo dagli undici metri è una delle più celebri nella storia del torneo. Il migliore rigorista nella storia del calcio italiano - Baggio in carriera ne ha realizzati 108 su 122 - sarà ricordato soprattutto per uno dei rari errori dal dischetto. "È una ferita che non si chiuderà mai - confessò Baggio -. Avevo sempre sognato di giocare una finale mondiale e che l'avversario fosse il Brasile. Ma quando ho avuto questa opportunità ho sbagliato quel rigore. Sul momento avrei voluto scavare una buca e nascondermici dentro".
17 luglio 1994 - Finale #Mondiali #USA94 #BRA vs #ITA 0-0 (3-2 dcr) - Almanacchi #Azzurri: http://t.co/LD3OoPvL2p #VivoAzzurro #Nazionale
— Nazionale Italiana (@Vivo_Azzurro) 17 Luglio 2014
Baggio non fu l'unico azzurro a sbagliare dagli undici metri quel giorno. Anzi, anche se il numero 10 avesse segnato, il Brasile avrebbe comunque vinto la Coppa realizzando il rigore successivo. Prima di lui avevano già sbagliato il capitano Franco Baresi - in campo venti giorni dopo l'operazione al menisco e protagonista di una prestazione stratosferica contro Romario e Bebeto - e Daniele Massaro. Ma nella memoria dei tifosi azzurri quel Mondiale sarà per sempre associato al Codino e a quell'unico rigore calciato sopra la traversa.