Ai microfoni di Intervista Sportiva, la campionessa di scherma Valentina Vezzali, portabandiera dell'Italia alle Olimpiadi di Londra la scorsa estate, svela i retroscena della sua decisione di entrare in politica: "E’ nata da una telefonata che il presidente Monti mi ha fatto - svela la schermitrice jesina -. Pensavo fosse uno scherzo, poi ho capito non solo che era realmente lui, ma anche che stava proponendomi qualcosa di importante. Abbiamo concordato un incontro a Roma, dove lui è riuscito ad entusiasmarmi. Ho detto sì proprio perché spinta dall’entusiasmo e poiché questo ha sempre contraddistinto le mie mille sfide, mi sono lanciata. Anche perché sono consapevole che serva l’impegno, convinto, di ciascuno per risollevare le sorti dell’Italia".
E alla domanda se non si sente di avere in qualche modo "tradito" Silvio Berlusconi per quella battuta che fece scalpore ("da lei mi farei veramente toccare", aveva detto la schermitrice), risponde quasi "rassegnata": "Questa è oramai la mia condanna - dice la Vezzali -. Ho più volte spiegato come il 'toccare' sia un termine del gergo schermistico. Ma, ahimè, qualcuno ha strumentalizzato e continua a strumentalizzare quel momento a 'Porta a porta' per rivolgermi delle accuse. Ma vi sembro una che ha degli atteggiamenti servili?".