Domenica 24 ottobre, Valentino Rossi ha disputato l'ultimo GP in Italia dopo una carriera - forse meglio dire una vita - dedicata al mondo delle due ruote. Nel Belpaese, ci si interroga su chi possa colmare il vuoto che lascerà il Dottore al termine della stagione ma ci sono segnali incoraggianti per un movimento, quello italiano, sempre all'avanguardia. Nove titoli e 115 Gran Premi vinti evidenziano la portata della carriera di Valentino, difficilmente eguagliabile per chiunque. Compreso un Marc Marquez che proprio a Misano, domenica, ha vinto la sua terza gara in stagione - la seconda consecutiva - e che si trova a -30 dalla leggenda di Tavullia, al quale sogna di sottrarre il record dei titoli conquistati, avendone uno in meno.
Bagnaia e Morbidelli saranno i due unici piloti italiani in team ufficiali ma dietro c'è un plotone di altri potenziali protagonisti: da monitorare la crescita di Enea Bastianini, campione Moto2 del 2020 e che è in lotta con Martin per il titolo di Rookie: il riminese vanta due podi a Misano e due ottimi sesti posti ad Aragon ed Austin, partendo quasi sempre dal fondo complice una moto non così performante. Occhio anche a Luca Marini, fratellastro di Valentino, che avrà un anno di esperienza in più, che a sua volta sarà affiancato da Marco Bezzecchi, a cui è mancato solo il titolo nelle classi minori. Da monitorare anche Fabio Di Giannantonio che sarà compagno di box di Bastianini nel Team Gresini ma non si può non menzionare anche Celestino Vietti, Tony Arbolino e Dennis Foggia, quest'ultimo classe 2001 che sta lottando per il titolo in Moto3 contro il baby fenomeno Acosta, definito dai più il nuovo Marquez e vicino a conquistare la Corona al primo anno. Sarà quasi impossibile avere un nuovo Valentino Rossi ma il plotone azzurro vuole essere ancora protagonista. E il ritorno di Andrea Dovizioso in Yamaha è un'altra bella notizia per un pilota esperto (35 anni) ma pur sempre veloce e affidabile.