Valeria Calabrese presenta le azzurre Jr. agli europei di Montesilvano
di Giuliano Orlando
MONTESILVANO. Valeria Calabrese, giovane insegnante ma già veterana quale responsabile del settore femminile giovanile azzurro. Un passato in nazionale con podi mondiali ed europei, titoli tricolori a non finire e la rara dote di portare all’Italia vittorie preziose, oltre le attese. Molto apprezzata anche all’estero per questa capacità di scovare vincitrici a sorpresa. Agli ultimi europei jr. 2021, a Tbilisi in Georgia, l’Italia in rosa presente con sette jr., si è dovuta ‘accontentare’ di un argento e tre bronzi, oltre ad un paio di verdetti iniqui, dopo aver saltato per il covid, l’edizione 2020. Stavolta gioca in casa, a Montesilvano nella bella terra d’Abruzzo e l’impegno è ancora più difficile, perché l’attesa degli appassionati è maggiore a livello di risultati. Per non variare sul tema, Valeria si è dovuta inventare la squadra, considerando che delle nove prescelte, una sola era presente a Tbilisi, delle altre otto, cinque provengono dagli europei schoolgirl 2021, quindi alla prima esperienza tra le jr., le altre tre sono esordienti in assoluto. Non a caso quella azzurra è una delle compagini più giovani, con solo tre atlete del 2006, le altre sei del 2007 che resteranno jr. anche l’anno prossimo. Può sembrare un controsenso, ma l’assenza della Russia e della Bielorussia, escluse quali complici dell’aggressione all’Ucraina, non ha reso il torneo più facile. Semmai il contrario, avendo fatto tornare alla rassegna nazioni come Inghilterra, Irlanda, Scozia, Galles e Francia che a Montesilvano puntano al podio, compreso quello più alto, in compagnia di Ucraina, Georgia, Romania, Turchia, Germania, Spagna, Ungheria e Polonia le nazioni balcaniche e nordiche, senza dimenticare Serbia, Grecia e Cipro che puntano su poche atlete, ma di talento.
“Un affollamento niente male - sottolinea Valeria – col vantaggio della maggiore esperienza di ring, visto che alcune nazioni si presentano con record che superano anche i 70-80 incontri, Mentre la nostra media è di venti tra le più esperte.
Per il pubblico le azzurre scelte per questi europei, sono solo nomi senza conoscere altro. Vuoi provare a offrire più dettagli?
“Con piacere e voglio ringraziarti per la tenacia e fedeltà nel seguirci, diversamente resterebbero delle sconosciute in assoluto. Comincio da Graziella Schininà (48), la più esperta, l’unica presente agli europei 2021, dove ha raggiunto l’argento, superata dalla cipriota Laila Abdullatif, una fuoriclasse che per fortuna è salita nei 52 kg. Graziella è nata a Bagno di Ripoli (Fi) ma si è trasferita da anni a Ragusa, dove papà Emanuele, ex pugile pro, ha aperto un gym dove la figlia giovanissima, ha appreso l’abc della boxe. Quest’anno ritengo abbia compiuto il salto di qualità, ha vinto tutti gli incontri disputati, compreso il torneo in Serbia. Ha carattere e talento, lucida e fredda. Si presenta bella carica e più matura. Non aggiungo altro. Giulietta Marongiu (48), di Aprilia (Roma), titolare all’europeo schoolgirl 2021, potrebbe essere una bella sorpresa. Boxe molto personale, imprevedibile e difficile da decifrare. Colpisce dalle posizioni più impensate, furba e forte, in costante crescita, resta jr. anche nel 2023. Come la livornese Brunilda Barca (50), in forza alla sezione giovanile FFOO in Campania. Ha ottime qualità ancora inespresse, l’esame tra le jr. dovrebbe rappresentare il test per convincersi ad essere più fiduciosa dei suoi mezzi. Martina Vassallo (52) di Roma, arriva dai campionati di categoria. Una brevilinea organicamente forte ma anche inesperta e questo campionato deve essere sfruttato come utilissima esperienza, senza pretendere miracoli. La cosa più importante è credere in sè stessa. La veronese Stella Tosadori (54) anche lei brevilinea, ha disputato gli europei schoolgirl ed è una guerriera indomita. Se ha un sorteggio buono può avanzare. Sara Battistella (57) arriva da Latina, campionessa italiana, predilige la corta distanza. Potendo scambiare rende molto, se l’avversaria boxa di rimessa si trova meno bene. Ha coraggio e non soffre emozioni”.
Restano le ultime tre, tra cui la Muzzi (60) e la Golinelli (66) che agli europei schoolgirl a Sarajevo 2021 sono salite sul podio col bronzo. Tra l’altro tutte le convocate studiano e da quanto ne sai, che rendimento hanno. Inoltre, l’atteggiamento delle famiglie?
“In linea di massima sono studentesse esemplari, alcune eccellenti. Riguardo alle famiglie rappresentano un punto di riferimento assoluto; i genitori senza entrare nel merito tecnico rappresentano i sostenitori principali. Addirittura spronano le figlie quando hanno qualche dubbio. Le due medagliate a Sarajevo, in un anno sono cresciute e non poco. La romana Ginevra Muzzi vale le youth, è forte di testa e atleticamente è l’elemento che fa la differenza. Ha un repertorio completo e picchia duro. Ci conto e non potrebbe essere diverso, anche se la vera esplosione penso, avverrà nel 2023. L’emiliana di Budrio, Amina Golinelli (66) anche lei del 2007, una normolinea migliorata parecchio, veloce di gambe e di braccia, non soffre la tensione classica della vigilia. Combatte sempre per vincere e farà così anche a questi europei. Giulia Molinari (70) è la più inesperta, ma vista la carenza italiana nelle categorie pesanti, mi è sembrato giusto provare a farla combattere in un contesto importante. Fisicamente è una longilinea bene costruita, deve sicuramente dare consistenza alla sua boxe. Tenerla in bacino di carenaggio non serve a nulla. Confrontarsi con atlete più esperte sarà sicuramente utile. Queste le mie jr. per Montesilvano”.
Non ti chiedo di fare pronostici, ma solo quale risultato ti soddisferebbe?
“Nove medaglie d’oro, va bene? Scherzi a parte, un campionato d’Europa è sempre una scommessa condizionato da mille fattori, partendo dal sorteggio, dai giudici che comunque sono sempre gli stessi, quindi inutile illudersi. Mi basterebbe di ottenere il giusto e non avere sempre i 3-2 contro. Detto questo voglio spendere due parole sul mio collaboratore Gianfranco Rosi, grande campione sul ring, come dimostrano i titoli mondiali tra i professionisti, modesto e sempre disponibile. Una presenza silenziosa ma indispensabile, mai una parola di troppo, che tutte le atlete apprezzano e rispettano”.
E’ tutto, il resto lo lasciamo al ring che vogliamo sperare possa sorriderci spesso, per la gioia dell’Italia in guantoni.
Giuliano Orlando