''Mi sono sbattuta per poter arrivare a medaglia e per tre decimi in meno una ti frega il podio. Per me è un'altra medaglia di legno''. Scoppia in lacrime Vanessa Ferrari dopo il quarto posto nella finale della prova olimpica di corpo libero. Un piazzamento che le ha impedito di mettersi al collo un bronzo che, a un certo punto della gara, sembrava vicino. Poi è arrivata la prova della russa Aliya Mustafina che, nonostante lo stesso punteggio dell'azzurra, è stata premiata dai giudici per una migliore esecuzione, a discapito proprio della 21enne ginnasta bresciana.
Vanessa Ferrari non trattiene la rabbia e recrimina anche per l'errore nelle qualificazioni (non punito dai giudici) della rumena Catalina Ponor, poi medaglia d'argento: "Non doveva neanche entrare in finale - tuona l'azzurra -. "Ero felice perché, dopo tante medaglie di legno, stavolta pensavo di essermi meritata una medaglia vera. Non vedo tanta differenza fra il mio esercizio e quello della Ponor. Io mi davo un 15.20, se l'ha preso lei lo meritavo anch'io. Il futuro? Deciderò quello che farò quando sarò a casa".