Il dubbio rigore assegnato al Real Madrid contro la Juventus, a prescindere dalla bontà o meno dell'assegnazione da parte dell'arbitro Olivier, fischietto del match del Bernabeu, ha riportato la necessità di portare la Var in Champions League in cima agli argomenti di discussione. Dopo che Andrea Agnelli, non solo presidente del club bianconero, ma anche dell'Eca, ha invocato a gran voce la tecnologia in campo nella più importante competizione continentale per club, è toccato a Gianni Infantino, presidente della Fifa, che ha da poco deciso di introdurla già a partire dalla prossima edizione dei Mondiali in Russia, in programma a giugno.
"Bisogna ottenere risultati equi nel rispetto del lavoro dei professionisti - dice Infantino in una lettera nel magazine della Fifa - e di milioni di fan, il vero cuore di questo gioco. Sono stati fatti grandi passi in avanti decidendo di introdurre la Var, e non lo dico solo come dirigente da tempo favorevole, ma anche da tifoso di calcio. E' una priorità eliminare errori che possono essere evitati. Per due anni l'Università di Lovanio ha analizzato l'uso di questa tecnologia in campo, e c'è precisione nel 98,9% dei casi. Il 5% delle partite ha portato alla correzione di un errore evidente, sebbene qualche sbaglio inevitabile resterà sempre. Dobbiamo assolutamente fornire gli arbitri della strumentazione necessaria a prendere decisioni nella maniera più accurata possibile". Già a febbraio, però, era arrivato lo stop da parte di Aleksander Ceferin, presidente dell'Uefa, ad introdurre la Var in Champions League a partire dalla prossima stagione. I fatti del Bernabeu, secondo Sky Sports News, non avrebbero inoltre convinto il massimo organo calcistico europeo a cambiare idea.