Possiamo definirla una storia d'amore quella tra Sebastian Vettel ed il circuito di Monza. Una storia che parte da lontano, molto lontano, da quando il poi quattro volte campione del Mondo ancora non aveva mai corso un GP. Era il 2006, e l'appena 19enne Sebastian era terzo pilota Bww. Era il giorno delle prove libere ed il tedeschino, all'epoca chiamato "Baby Schumi", si piazzò davanti a tutti sia nelle libere del mattino che in quelle del pomeriggio.
Già si vedeva che c'era un certo feeling tra quel giovanotto di Heppenheim e la pista monzese. Feeling che diventò amore, appunto, due anni più tardi (2008), quando in un fine settimana contraddistinto da pioggia battente Vettel scrisse la storia: contro ogni pronostico, il "Wonder Boy" ottenne pole e vittoria sotto il diluvio con la Toro Rosso, nel giorno in cui divenne il più giovane vincitore della storia della Formula 1. In tutto l'autodromo risuonarono l'inno tedesco ed italiano insieme: era la prima volta che accadeva dai tempi di Schumi, e fare il paragone fu fin troppo facile.
Vettel passò quindi alla Red Bull, con la quale iniziò a frequentare abitualmente il gradino più alto del podio. Prima di vincere il suo primo titolo nel 2010, però, c'è un altro fatto curioso che lo lega a Monza. Dopo l'incidente di Spa, per un suo clamoroso errore, Seb raccontò che si sentì come smarrito. "Dopo il ritiro di Spa - disse dopo aver vinto il titolo -, il mio tecnico mi chiese quale parola mi trasmettesse serenità ed armonia. Io dissi Monza, ricordando quella giornata meravigliosa quando ottenni la prima vittoria, e così lui mi scrisse ' Monza ' sul sottocasco: con quella scritta ho vinto il titolo, non ci sarei mai riuscito senza la serenità interiore".
Un retroscena quasi commovente, per una stor ia che però era solo agli inizi. Perchè Vettel aveva ancora molto da dare sulla pista di Monza. Lo fece nel 2011, in una gara bellissima da parte sua, con un sorpasso alla Curva Grande su Alonso, in una corsa che entrò nell'albo dei record per un motivo: lui e la sua Red Bull Rb7 vinsero pur avendo le velocità di punta più basse di tutti. Sì, era proprio così, vinsero a Monza pur essendo i più lenti in rettilineo, una cosa mai successa prima. Tutto merito di quel binomio, Seb-Rb7, con il pilota che sapeva sfruttare al meglio quel missile di macchina che in uscita dalle curve dava metri su metri a tutti.
Successo che si ripetè nel 2013, altra gara ampiamente dominata. In totale Vettel a Monza ha vinto tre volte, ma si sa che vincere sul circuito brianzolo con la Ferrari è tutta un'altra cosa. Lui lo sapeva, ed infatti, nel 2011, lanciò un segnale: "Oggi è stato tutto fantastico - disse a fine gara -, vincere qui è qualcosa di straordinario, con tutta quella folla rossa che si accalca sotto il podio. Ecco, avessi avuto una tuta rossa oggi, sarebbe stato tutto perfetto". Ora la tuta rossa ce l'ha, Sebastian Vettel. E la folla rossa aspetta solo lui.