La Volkswagen ha perfezionato l'acquisizione del 100% di Porsche, ponendo fine a una diatriba tra le due case automobilistiche e il fisco tedesco che durava ormai da sette anni. L'operazione, che verrà finalizzata entro il primo agosto per la cifra di 4,46 miliardi di euro, contribuirà alla formazione di un "gruppo automobilistico integrato" che garantirà un risparmio di costi quantificato in 320 milioni di dollari. La fusione delle due grandi fabbriche tedesche rappresenta il coronamento del sogno di Ferdinand Piech, presidente di Volkswagen e nipote di Ferdinand Porsche, l'uomo che progettò il celebre Maggiolino per volere di Adolf Hitler.
Già nel 2009 il gruppo di Wolfsburg aveva acquistato il 49,9% di Porsche, ma da allora una lunga serie di intralci legali e fiscali aveva ostacolato l'acquisizione completa, compreso un tentativo della Porsche di ribaltare lo scenario acquistando lei stessa il gruppo Volkswagen, azienda molto più grossa rispetto alla storica casa di Stoccarda. Tentativo poi fallito a causa dell'intromissione di numerosi hedge fund, che, con la collaborazione di Piech, si misero di traverso minacciando azioni legali a fronte delle ingenti perdite che l'accordo avrebbe prodotto.
L'acquisizione del restante 50,1% di Porsche è "un bene per la Germania come Paese industriale - ha commentato in un comunicato Martin Winterkom, ad del gruppo Volkswagen - e renderà ancor più forti le due aziende, che potranno combinare i business operativi sia in un ottica finanziaria sia da un punto di vista strategico".