Delusione cocente per Trento che nella finalissima di Champions League alla Tauron Arena di Cracovia perde 3-2 contro la formazione russa dello Zenit Kazan. Tanti i rimpianti per la Diatec di coach Stoytchev che, dopo avere vinto i primi due set, è crollata sotto i colpi dei russi che si sono imposti al tie-break al termine di una vera e propria battaglia laureandosi campioni d'Europa per la quarta volta nella loro storia, la seconda di fila.
Alla sua quinta finale europea, la nona internazionale dal 2009 a oggi, Trento sfiora l'impresa contro i campioni d'Europa in carica ma alla fine si deve inchinare dopo 2 ore e 19 minuti di gioco. Alla squadra di Radostin Stoytchev non basta mandare quattro giocatori in doppia cifra: il top scorer è Tzourits (17), ma si fanno sentire anche Urnaut (15), Antonov (13) e Van De Voorde (10). I russi rispondono con un mostruoso Leon Venero, protagonista assoluto dell'incontro con 27 punti a referto, e con un Mikhailov solo un gradino più sotto (22).
E' Trento a iniziare col piede giusto: la Diatec gioca con autorevolezza e vince i primi due set con i parziali di 25-23, 25-22. La reazione dello Zenit, però, non tarda ad arrivare: i russi di coach Alekno vincono rabbiosamente il terzo set (25-17) e riescono a fare loro anche il quarto (combattutissimo) 27-25. Si va al tie-break e per Trento, nonostante un buon inizio, non c'è scampo: Kazan chiude sul 15-13 e può alzare al cielo la sua quarta Champions vendicando la sconfitta rimediata nel 2011 proprio contro la Diatec cui non riesce il poker di vittorie (aveva trionfato anche nel 2009 e nel 2010). Sul gradino più basso della Champions sale Civitanova che, nella finale per il terzo posto, ha sconfitto 3-2 i polacchi dell'Asseco Resovia.