Andy Murray vince Wimbledon per la prima volta in carriera ed entra nella storia. In finale lo scozzese batte Novak Djokovic in tre set col punteggio di 6-4, 7-5, 6-4, al termine di un match durato tre ore e otto minuti, e spezza un tabù che sembrava eterno: erano 77 anni che un britannico non vinceva sull'erba londinese, l'ultimo a riuscirci era stato Fred Perry nel lontano 1936.
Murray, trascinato dal tifo di tutto lo stadio e di una nazione intera, trionfa al termine di un match intenso e complicato, durante il quale il 26enne di Glasgow ha dovuto rimontare un break di svantaggio sia nel secondo, sia nel terzo set. Addirittura da leggenda l'ultimo game. Murray, in vantaggio 5-4, serve per chiudere l'incontro e spreca tre match point consecutivi complice uno strepitoso Djokovic, forse non nella sua giornata migliore ma mai domo. Murray ha la forza di rialzarsi, salva tre palle per il 5-5 e sfrutta il quarto match point. Lo stadio esplode di gioia, lo scozzese non trattiene le lacrime. Ed è festa vera. Djokovic, a fine partita, è il primo a riconoscere la grande prestazione dell'avversario.
Per Murray, che a Wimbledon lo scorso anno aveva perso in finale contro Federer, si tratta del secondo Slam in carriera dopo l'Us Open vinto nel 2012 (anche in quell'occasione battendo in finale Djokovic). Nel suo palmares c'è anche il titolo olimpico conquistato l'estate di un anno fa a Londra.