Niente da fare per Dolce & Gabbana Milano Thunder all’”Avalon Hollywood”, contro i Matadors. Il ring di Los Angeles si conferma off-limits in assoluto per gli ospiti. Ci hanno lasciato le penne Astana (3-2), Mosca (4-1) e Bangkok (5-0). L’ultima vittima è la franchigia milanese, che in terra californiana rimedia un secco 1-4. La prima sconfitta dopo sei vittorie consecutive. Per dovere di cronaca, va specificato che Milano, oltre ai quattro successi casalinghi (Los Angeles, Astana, Mosca e Mumbai) e il 5-0 con Bangkok per wo, ha sopportato una sola trasferta in India col successo 3-2 su Mumbai. Il confronto in USA, nel suo assieme rispecchia i valori, anche se il 3-2 sarebbe stato più equo. Le sconfitte del leggero Carrasco e del medio Pedro Lima hanno sapore troppo casalingo per risultare eque. Gojan nei gallo aveva perduto di misura, contro il bravo e furbo Warren, premiato con punteggi protezionistici, decisamente sospetti. Purtroppo il problema dei giudici non è una novità e resta uno dei punti negativi di questa manifestazione. Per il resto tutto normale. Damiani ha portato una squadra sperimentale con un solo titolare, il massimo Clemente Russo che – come avevo anticipato – con grande fatica, ha superato il pericoloso David Imoesini, anche in questo caso aiutato dai compilatori dei cartellini, arrivando addirittura ad godere del vantaggio finale di un giudice. Leggendo i giudizi si capisce il concetto autarchico, fino ad arrivare ad assurde valutazioni. Delle cinque riprese, nessuna ha espresso coralità. Unico successo per Milano, ininfluente per la squadra, importante per Russo, oro mondiale nel 2007, argento ai Giochi di Pechino, che resta imbattuto dall’esordio alle WSB, con un +11, emblematico.
Ineccepibile nei mediomassimi la vittoria del forte ucraino Shabranskyy, nei confronti dell’altro brasiliano Rafael Lima, che il ct Damiani reputa elemento su cui far conto. Di fronte al più rapido avversario, che lo sovrasta in altezza, Lima appare incapace di replicare con precisione. La boxe frontale non lo aiuta e conferma i limiti tattici del rappresentante dei Thunder, che dopo aver subito un richiamo, non conclude più nulla, mentre Shabranskyy domina il match. Nei gallo il moldavo Gojan, europeo in carica e non ex, argento nel 2002 e bronzo a Pechino 2008, non è stato a guardare il furbo Warren, ha colpito spesso e anche con maggiore consistenza, ma i giudici hanno visto solo i colpetti spesso sporchi del negretto americano, oro iridato nel 2007, bronzo nel 2011, scalzato da Byrd a Milano 2009. Presente ai Giochi di Atene e Pechino, qualificato per Londra. Due atleti titolati e ha funzionato il fattore campo. Ancor più ha pesato nel duello tra l’argentino Carrasco Herrera, mai stato campione nazionale assoluto, ma youth nel 2009 e lo scorretto Eric Fowler, un bianco di 23 anni, tutto mestiere, mancino, che dopo aver perduto il primi tre round, replica nel quarto e forse si aggiudica la quinta, ragion per cui, i conti dicono che Carrasco è un punto avanti. Questo se non ci fosse stata la sudditanza casalinga. A cominciare dall’arbitro, che ha permesso tutto, proprio tutto all’americano. Un giudice assegna a Flower il secondo round e due il terzo. A quel punto inutile sperare in un verdetto corretto. Stesso discorso per Pedro Lima, che non è un super ma un onesto attaccante. Gausha lo affronta con colpetti leggeri premiati al massimo, mentre quelli del rivale non hanno risposta sui cartellini. Un 3-0 falso. Sorprendente per la modestia, il commento dell’emittente che ha trasmesso l’evento, confusa nei giudizi, non documentata sui protagonisti. Ci si aspettava ben altra qualità. D’altronde aver trasmesso solo tre dei cinque match in programma, con sbrodolate pubblicitarie irritanti, specchia una filosofia che non possiamo condividere. Al momento Milano Thunder resta in vantaggio nella classifica del girone A, ma i prossimi impegni non sorridono ai nostri. Il 3 febbraio trasferta ad Astana in Kazakistan, altro campo inespugnato, e diretta rivale al vertice. Damiani sicuramente porterà le punte tenute a riposo, ma non ci sarà Russo nei massimi. Una sconfitta 3-2 sarebbe già pesante, ma sopportabile, un risultato peggiore significherebbe il sorpasso di Astana. Da non sottovalutare neppure Mosca, che affronteremo il 17 febbraio nella capitale russa, nell’ultimo turno, prima dei quarti, che inizieranno il 2 per concludersi il 10 marzo. Nel settimo turno, Mosca ha espugnato Mumbai 3-2, lo stesso ha fatto Astana a Bangkok. Nel girone B, la marcia di Baku non conosce ostacoli: 5-0 a Istanbull, lo stesso punteggio di Lipsia contro Pechino in Germania, mentre Parigi ha lasciato il successo agli ospiti messicani, il risultato a sorpresa del turno.