Il peggio sembra essere alle spalle. I primi mesi allo Zenit San Pietroburgo per Hulk non sono certo stati semplici: il boicottaggio da parte dei compagni, prestazioni non certo memorabili in campo, l'eliminazione dalla Champions League e infine il litigio di San Siro con il tecnico Spalletti. L'ex attaccante del Porto, in un'intervista rilasciata a 'Estado de Sao Paulo', spiega però di aver superato le difficoltà iniziali: "Voglio scrivere la storia dello Zenit, fare bene e conquistare anche la maglia della Selecao".
Hulk parte dall'accoglienza freddina riservatagli dai compagni russi: "Nessuno dei giocatori dello Zenit ha parlato con me, hanno discusso fra di loro e la società non ha gradito che queste discussioni diventassero pubbliche. Ora però c'è un buon rapporto tra di noi". Il brasiliano si concentra poi sulla sfuriata con Spalletti in occasione della gara di Milano: "E' stata una reazione istintiva dopo le tante
sostituzioni, il mister è una persona eccellente ed è lui che mi ha voluto allo Zenit. Abbiamo risolto tutto, non ci sono problemi".
La chiusura è invece riservata ai tifosi dello Zenit, che hanno salutato l'arrivo di Hulk con qualche mugugno: "Non mi sono mai sentito discriminato, sono stato accolto bene e non ho mai avuto difficoltà con loro. Certo, se dicono di non volere giocatori di colore nel club è una cosa molto sgradevole, perché ogni calciatore, così come ogni persona, va rispettata indipendentemente dalla sua provenienza e dal colore della sua pelle".