In questa stagione Luciano Spalletti, alla guida del suo Zenit San Pietroburgo, che da tre anni ha guidato a diversi titoli in Russia, tornerà in Italia da avversario, visto che affronterà il Milan nel girone di Champions League (con anche Anderlecht e Malaga). Milan che poteva rappresentare una destinazione, come confessa il tecnico toscano a Sky: "È vero. Galliani mi aveva contattato per allenare il Milan. Ma mi ha anche 'scontattato' poco dopo: infatti mi chiamò dicendo: "Mi scusi mister ma io ho bisogno che mi liberi dall’impegno preso con lei" e io lo liberai subito". Proprio sul gruppo di Champions, Spalletti indica i rossoneri come squadra favorita: "Si è rinnovata, ma può contare ancora su grandi giocatori e su un allenatore esperto, e perché la storia è dalla loro parte. D’altra parte, noi Anderlecht e Malaga siamo squadre con equilibri diversi. Mi aspetto un girone carico di difficoltà come l’anno scorso".
Il tecnico forse vuole togliere pressione sullo Zenit, ma con gli arrivi di Hulk e Witsel per circa 80 milioni di euro, è inevitabili che il team russo vada considerato una big. Sulla sua squadra dice: "Da tre anni, ormai, sono in Russia: qui abbiamo lavorato col materiale a disposizione con il quale abbiamo espresso un buon calcio e vinto anche qualcosa. Ora, essendo la Champions un torneo impegnativo e altamente competitivo, vorremmo provare a fare qualcosa di più. Hulk e Witsel sono due grandi calciatori e due campioncini perché sono anche abbastanza giovani: Witsel ha 23 anni, Hulk ne ha 26, dunque si tratta di un investimento per avere un contributo di qualità subito e anche per il futuro". In Russia Spalletti non è più solo, visto che Capello è stato nominato ct della Nazionale. "Ho visto Capello in perfetta sintonia con la cultura e il calcio russo. Io come suo successore sulla panchina della Russia? No, il mio futuro lo vedo molto più imminente e penso a vincere per la terza volta il campionato e a fare un passettino avanti in Champions", ha aggiunto l'allenatore di Certaldo.
Spalletti chiude parlando di serie A: "La Roma è una squadra che ha sicuramente un bel motore e un gran bel pilota. Se la si riesce a mettere a puntino, può essere una sorpresa importante per la vittoria finale. Parlo di sorpresa perché Juve, Milan e Inter sulla carta hanno qualcosa in più. La Juve rimane comunque la favorita anche senza Conte: è la più forte, la più quadrata, è una squadra che ha intensità, ha gioco, ha Pirlo, ha valore e forza in attacco e ha ricambi. La Fiorentina? Ha scelto il gioco, un allenatore giovane ma esperto. Io penso che sia la scelta giusta perché a Firenze sono intenditori e si innamorano del bel calcio: quest’anno è molto probabile che ciò avvenga".