Il campionato di Serie A è fermo per via delle qualificazione agli Europei del 2024. Nell’ultima partita Zlatan Ibrahivovic all’età di 41 anni e 166 giorni aveva stabilito, con la rete su rigore contro l’Udinese il record del gol più vecchio nel nostro campionato. Primato che apparteneva ad un altro milanista, l’indemintecabile Billy Costacurta. Sempre contro l’Udinese, nella stessa maniera, vale a dire dal dischetto il marito della Colombari aveva segnato all’età di 41 anni e 25 giorni. Era maggio 2007 ed è stata anche l’ultima partita del centrale difensivo del Milan.
Giusto per curiosità altri longevi del nostro calcio ad aver segnato ad un’età avanzata sono Piola a 40 anni e 131 giorni, Vierchowod a 40 anni e 47 giorni e il Pupo di Roma, Francesco Totti a 39 e 364 giorni.
Ma Zlatan ancora è in attività e chissà quando deciderà di smettere. Tanto per non farsi mancare nulla è stato di nuovo convocato dal Ct della Svezia. In occasione della partita persa per 3-0 contro il Belgio, tripletta di Lukaku, Ibrahivovic entrando al 73’ ha stabilito un nuovo primato. È diventato il giocatore più vecchio a scendere in campo durante un incontro valido per le qualificazioni europee. Primato che apparteneva al nostro n.1 Dino Zoff, che il 29 maggio 1983 all’età di 41 anni e 3 mesi aveva giocato la sua ultima partita con la nazionale italiana proprio contro la Svezia.
Tali primati per Zlatan non sono stati festeggiati con una vittoria. A rovinare la festa in Italia ci ha pensato Beto, in Svezia il suo amico di Milano, Lukaku.
Ma per eccere precisi il primato europeo di Zlatan è stato battuto da un calciatore che di professione fa il poliziotto. Tale Lee Henry Casciaro. In occasione della partita della sua Gibilterra persa per 3-0 contro la Grecia, l’attaccante dello stretto è sceso in campo all’età di 41 anni 3 mesi e 25 giorni, vale a dire 5 giorni in più del mito svedese. Un particolare non trascurabile, un lasso di tempo minimo ma fondamentale quando si parla di primati. Può essere un buon spunto per qualche giocatore di buon livello, non giovannissimo, chiedere la cittadinanza in un’altra federazione. L’importante è avere dei parenti che attestino tale identità.
In Italia tutti parlano di Retegui, argentino puro sangue di soli 23 anni. Lo aveva scoperto Francesco Totti e nessuno lo aveva preso in considerazione. Su suggerimento del CT Mancini la federazione è andata fino a Canicattì all’anagrafe del Comune. Per nostra fortuna hanno scoperto l’esistenza del nonno. Retegui, l’oriundo può giocare nella nostra nazionale. Intanto si è presentato con una rete contro l’Inghilterra, e ne sentiremo parlare a lungo. Tante big del nostro calcio sono sulle sue tracce. Si chiama tendenza, #retegui e il gioco è fatto
A cura di Marco Foianesi