VERBANIA. La Matchroom Italy dei Cherchi, approda al Palazzetto dello Sport di Verbania, la bella cittadina sul lago Maggiore, ottenendo il successo di pubblico che quello dello spettacolo sul ring. La parte inglese presente alla manifestazione si è complimentata per le prestazioni dei pugili della scuderia dei Cherchi. Sulla stessa linea la DAZN che ha proposto i quattro confronti più importanti. Ivan Zucco (16) Il beniamino di casa, ha mantenuto l’imbattibilità e conquistato la cintura internazionale WBC supermedi. Gli sono bastati due round per sfiancare la resistenza del Marko Nikolic (28-1), 33 anni, che pure era partito deciso per portare a Belgrado il titolo in palio. Sul finire del round iniziale, il destro del serbo centra la mascella di Zucco, che accusa visibilmente, anche se si riprende in fretta. Dopo il minuto di riposo, la situazione cambia radicalmente: Zucco si sblocca e inizia un martellamento implacabile al corpo di Nikolic, chiuso alle corde e incapace di replicare, tenta di difendersi e replicare ma è tutto inutile; fegato e milza diventano bersagli che svuotano le energie del serbo. Dopo un primo conteggio, Zucco riprende a sgranare colpi su colpi e l’arbitro deve interrompere il match, con Nikolic inginocchiato, incapace di rialzarsi. Il lungo applauso del pubblico, tutto esaurito oltre mille presenze, sancisce una conquista attesa e ottenuta alla maniera forte. Zucco conferma la pesantezza dei pugni, risolvendo una sfida sulla carta, più equilibrata. Emblematica la dichiarazione dopo il match: “Contro un avversario che possedeva allungo e potenza, meglio sbrigare la faccenda in fretta, evitando rischi inutili. Il destro del primo round? Sul ring siamo in due, mi sono distratto un attimo e l’ho sentito, ero ancora freddo. Evidentemente mi ha svegliato, visto che la mia risposta è stata determinante. Contro un avversario più alto, la tattica migliore è massaggiarlo al corpo. Mi sono allenato per metterla in atto. Anche se ero pronto a sostenere dieci round. Dopo questa vittoria con i Cherchi decideremo i prossimi impegni. Intanto metto in bacheca il secondo trofeo dopo il tricolore. Importante è fare esperienza, quindi combattere più spesso”.
Anche Mirko Natalizi (12), 26 anni, è tornato a combattere dopo una sosta di 10 mesi conquistando a sua volta la cintura WBC superwelter a spese del tedesco Rico Mueller (28-5-1), 33 anni che ha badato a chiudere la sfida ai punti, senza correre rischi eccessivi. Un match discretamente soporifero, dominato dal pugile romano, che ha tenuto l’iniziativa dal primo all’ultimo round, dando l’impressione di voler portare a termine i dieci round per ritrovare il fondo sulla lunga distanza. Che Natalizi abbia qualità e potenza è indubbio, ma dopo dodici incontri aspettiamo ancora il vero salto di qualità. E’ pur vero che l’unica volta che è stato chiamato ad un confronto sulla carta impegnativo, lo ha risolto alla grande. Parlo del match del 17 dicembre 2020 a Milano, contro Manuel Largacha, il panamense di stanza in Spagna, che aveva messo in difficoltà l’ucraino Maxim Prodan, finito KO al terzo round contro Natalizi.
Di altra intensità la prova del piuma piemontese Francesco Grandelli (15-1-2) - sul quale il presidente della OPI 82, SSD Alessandro Cherchi, ha progetti ambiziosi - vittorioso sull’inglese Kane Baker (17-9-1) che si è confermato cliente scomodo. Si erano promessi battaglia e così è stato. Inizio scintillante, nel primo round il destro di Grandelli trova bersaglio preciso al volto dell’irsuto pugile di Birmingham, che va al tappeto. Favore che Baker restituisce nel round successivo, sia pure in forma più leggera. Al terzo, placatisi i bollori, la maggiore precisione e velocità del torinese scavano un bel vantaggio, con Baker che round dopo round, cala vistosamente, anche se risponde con fiammate d’orgoglio. Dopo il meritato pari contro Mauro Forte, per l’Unione Europea, ottiene un altro risultato positivo per salire ulteriormente in campo continentale.
Nel cartellone anche Forte (17-0-2), ornato da una barba imponente, impegnato dal generoso colombiano Joshua Ocampo (8-4-4), inedito in Italia, che pur inferiore sul piano tecnico, ha cercato di replicare agli attacchi del mancino romano, apparso in ottima condizione, sempre in attacco con variazioni sul tema molto ficcanti. Forte lo ha punito nel sesto e ultimo round, centrando un montante sinistro al fegato di chirurgica precisione. Ocampo ha cercato di rialzarsi, ma le gambe malferme hanno giustamente consigliato l’arbitro a dare lo stop. Forte è lo sfidante ufficiale all’europeo piuma, in possesso dell’inglese Jorda Gill (27-1-1) 27 anni, che il 27 febbraio scorso a Londra, ha scalzato il non più verde francese Karim Guerfi, 35 anni, sulla cima d’Europa da diverse stagioni. Gill ha vinto per KO al nono round, ma al settimo tempo è stato contato, confermando sensibilità ai colpi. Il neo campione, fa parte della scuderia di Eddie Hearn, per cui un accordo si può sempre trovare per far disputare la difesa in Italia.
Buona impressione, confermata anche da parte degli osservatori inglesi, ha lasciato il medio di Anzio, Giovanni Sarchioto (4), 24 anni, già campione italiano dilettanti, demolendo gradatamente le resistenze del serbo Ognjen Raukovic (8-25-1), collaudatore dignitoso che ha tentato in ogni modo di resistere alla pressione di Sarchioto, pugile lineare in netta crescita. Apparentemente non sembra affondare i colpi, ma che a gioco lungo lasciano il segno. Così è stato anche con Raukovic, che al quinto tempo, sotto le serie sopra e sotto si è trovato senza fiato, non più in grado di proseguire.
Vincono anche i gemelli Joshua (11) e Samuel Nmomah (17) in lenta ma costante crescita. Il primo supera il georgiano Nika Gvajava (12-24-3) disputando sei round brillanti, confermando buona tecnica ma scarsa potenza. Il superwelter Samuel, ha trovato l’esperto francese Fouad El Massoudi (17-18-1), che in virtù della maggiore esperienza e una buona base tecnica, ha cercato di mescolare le carte per mettere in difficoltà il novarese di adozione, ma ogni tentativo è risultato vano. Samuel è stato attento, colpendo con precisione, senza rischiare nulla. Una bella vittoria ai punti dopo otto round disputati a buon ritmo.
In apertura il mediomassimo francese Vouldy Toutin (2), 19 anni di etnia rom, ha fatto intravvedere un buon repertorio e anche potenza, mettendo al tappeto il serbo Jovan Smilic (1-9) al quinto tempo
Giuliano Orlando