L’Italia ritorna a San Siro, l’anno scorso teatro della più grande umiliazione calcistica dal 1958 ad oggi. Lo fa per sfidare il Portogallo in una sorta di spareggio contro il Portogallo per la testa del girone di Nations League. La cosa positiva è che ci sarà il tutto esaurito: gli italiani non hanno abbandonato la maglia azzurra. Si tratta di un test per il nuovo corso varato dal C.t. Roberto Mancini.
Uno dei quesiti è chi comporrà l’attacco assieme a Insigne e Chiesa, Immobile o Berardi? “Abbiamo ancora 24 ore, decidiamo domani ma Ciro ha molte chance di partire dall’inizio, Lui gioca nel club in una maniera diversa ma ha una qualità importante: fa gol. Noi stiamo cercando quelli, alle volte giochi senza attaccanti e fai 2-3 reti ma in area di rigore ha qualità molto importanti, è avvantaggiato”. Verratti e Jorginho giocheranno assieme? “Hanno giocato insieme solo 4 partite tra infortuni e convocazioni tardive. Sono bravi tecnicamente, si intendono bene. Più giocheranno insieme e più progrediranno”.
L’entusiasmo dei giovani ha già contagiato il tecnico: “Sono felicissimo di essere qui. Il morale era sotto i tacchi, ma ho trovato un gruppo che aveva voglia di fare. Ci vuole pazienza, miglioriamo di gara in gara, ma nessuno ha la bacchetta magica, ci servirà ancora tempo. Il fatto che domani ci saranno 70000 persone è un bella base di ripartenza insieme alle ultime buone prestazioni”.
La Nazionale sembra resuscitata: “Ma non è mai morta- ripete Mancini-. Ricordo bene le due partite, meritavamo di andare avanti. Il calcio è così ed è capitato a tutte le Nazionali. Per noi andare al Mondiale è molto importante, ci siamo rimboccati le maniche e credo che la strada sia abbastanza lunga”.
Ma secondo Mancini il futuro è pieno di belle prospettive: “Se uno è bravo arriva, quindi se ci sono stranieri forti anche i giovani migliorano. Abbiamo una buona generazione di ragazzi di 18-20 anni, hanno bisogno di giocare, non è giusto siano in B e in C. Per noi è importante conoscerli, lavorarci tutti i giorni è importante, poi abbiamo qualche giocatore di esperienza e li fanno crescere ma posso dire che abbiamo un buon serbatoio per il futuro”. E a proposito di giovani: “Da sabato si uniranno con noi Kean e Mancini. Al posto di Romagnoli” in arrivo dall’Under 21.
Sono pochi quelli che c’erano il 13 novembre dell’anno scorso contro la Svezia, uno di questi era Giorgio Chiellini, che domani toccherà la quota di 100 presenze con la maglia della Nazionale: “Un anno fa è stato toccato il punto più basso ma ancora di più duro è stato vedere che a giugno i compagni di club partivano per il Mondiale e noi stavamo a casa. Ma il gruppo è nuovo e c’è voglia di ripartire, un anno dopo siamo qui, dobbiamo proseguire nel percorso di crescita visto in Polonia”.