Sogni e una lista dei desideri che sa tanto di Natale. Carlo Ancelotti si confessa a Radio KissKiss e ha fatto un mini bilancio della prima parte della sua avventura in azzurro: “Ho fatto tante esperienze e ho lasciato bei ricordi. Spero, tra tanti anni, di lasciarli anche qui. Mi trovo bene in questa città, Napoli mi ha scelto. E dopo aver vissuto in città come Londra o Monaco, la apprezzi ancora di più. E ovviamente il cibo: quando mangi la mozzarella o la pizza qui poi non le mangi più da nessun’altra parte, spero di stare qui a lungo per poter fare un tuor di tutte le pizzerie”.
Poi la conversazione si è spostata sul campo, capitolo Insigne e il suo nuovo ruolo: “L’idea mi è venuta contro la Sampdoria, per farlo rifiatare di più e renderlo più lucido in attacco”. Affiancarli Cavani sarebbe possibile? “Ho allenato tanti campioni, ma non ancora lui. Mi piacerebbe farlo? Mi piace allenare i giocatori bravi, lui lo è, molto”.
La parola scudetto da queste parti non si pronuncia mai: “È ancora presto per fare calcoli, siamo partiti bene ma possiamo fare meglio. Il primo bilancio lo faremo alla fine del girone d’andata. Se la parola 'scudetto' può essere pronunciata? È un sogno, per fortuna non è un’utopia. I sogni possono essere realizzati, le utopie no”.
In Champions, dove la qualificazione agli ottavi deve ancora arrivare dal campo, non c’è spazio per sognare: “Sarà importante perché determinerà anche la seconda parte della stagione. Serve un altro sforzo, superare il turno sarebbe un grandissimo risultato, così come lo sarebbe accorciare sulla Juve. Il Var in Champions già dagli ottavi? Mi piacerebbe, anzi sono già in ritardo. Ci sono stati troppi errori ultimamente: se vengono fatti in campionato c’è il tempo di rimediare, se accade in Champions sei fuori. Sull’utilizzo del Var in generale, dico che è uno strumento che andrebbe utilizzato un po’ di più”.